Samsung Q70A / Q75A: Recensione
Il modello in questione è il secondo Qled più economico nella proposta Samsung 2021, come vedremo nella recensione non si discosta poi molto dal modello Q60A, ma aggiunge qualche funzioni hdmi 2.1 e aumenta le prestazioni complessive.
Q70A / Q75A esiste appunto un due varianti, le dimensioni in pollici offrono una scelta di 3 formati:
- QE55Q70AATXZT – QE55Q75AATXZT (55 pollici)
- QE65Q70AATXZT – QE65Q75AATXZT (65 pollici)
- QE75Q70AATXZT – QE75Q75AATXZT (75 pollici)
Design
La forma è una delle due differenze maggiori rispetto al modello Q60A (2021) e anche rispetto al modello che va a sostituire (Q70T del 2020), il piedistallo infatti è composto da due staffe ravvicinate che per abbellimento di incastrano in un unico blocco plastico. Il montaggio si riduce ad avvitare 4 viti, ma il vantaggio principale riguarda lo spazio davvero ridotto (misura 30,2cm x 25cm di profondità), il che lo rende utilizzabile su qualsiasi mobile. Toccando lo schermo qualche vibrazione in più è presente, ma niente che comprometta la stabilità, anche perché il 55 pollici senza stand pesa solo 15kg.
La parte frontale è uguale agli altri prodotti 2021, con bordino nero di 7mm + 5mm di cornice in colorazione titan gray per un totale quindi di 12mm, la cornice inferiore è leggermente più spessa con la targhetta del produttore sovrapposta sulla destra.
Il retro è sempre il solito con texture lineare orizzontale, e qualche solco in basso per accompagnare i cavi, presente il solito incavo dove alloggiano gli ingressi (di cui 4 porte HDMI), ottimo che tutti gli ingressi sono disposti laterali per ridurre l’ingombro se montato a muro.
Il profilo del corpo TV è molto ridotto rispetto al modello del 2020, quindi escluso il piedistallo si parla di uno spessore di solo 2,8cm. Per quanto riguarda la qualità dei materiali e delle plastiche siamo su livelli medio/buoni, chiaramente sono gli stessi materiali di Q60A e anche dei normali LED, la forma e l’assemblaggio non si discostano per niente dagli altri Samsung, ma il fatto che ne vendano milioni ogni anno dovrebbe essere una garanzia di collaudo abbastanza affidabile.
Differenze tra Q70A e Q75A
Il fatto che ci siano 2 varianti non deve confondere, le uniche differenze sono estetiche sulla forma del piedistallo, il modello “75” ha un piedistallo chiamato narrow neck plate, come vediamo in foto è concettualmente identico comprese le misure e l’ingombro, differisce solo nel connettore centrale grosso e singolo e rispetto ai 2 sottili laterali.
Le specifiche sul sito Samsung riportano una dicitura PQI (Picture Quality Index) con valore 3500, rispetto a 3400 del modello Q70A, per essere chiari questo PQI è un valore interno inventato dal produttore per classificare la qualità visiva delle sue TV, un valore più alto classifica un contrasto e una luminosità maggiori, tuttavia due valori così simili sono inverosimili per rendere credibile l’utilizzo di un pannello diverso, sopratutto considerando che ogni display prodotto ha variazioni di luminosità e contrasto ben più significative di quella che sarebbe una differenza del 2,8%. Quindi sebbene il modello analizzato sia il Q70A stiamo chiaramente parlando dello stesso schermo.
Qualità visiva
Tutti i formati usano pannelli di tipo VA, basterebbe questo per stabilire che siamo di fronte a un elevato contrasto nativo, ma in particolare questo prodotto riporta un contrato di 7350:1, un valore ottimo, abbastanza più alto di Q60A, tanto che tra le TV senza local dimming possiamo dire che è quella con il contrasto nativo più alto (esclusi gli Oled ovviamente).
Come per il modello che va a sostituire non è presente nessuna forma di local dimming, quindi nessuno spegnimento selettivo dei LED per migliorare i neri, del resto sono diversi anni che Samsung ha preferito rimuovere questa funzione dalla “serie 7”, questa scelta è dettata in buona parte dal principio che con una retroilluminazione posta solo nella parte bassa si sarebbero creati fasci luminosi verticali, ma sopratutto perché come riportato il pannello ha un grande contrasto nativo, e questo offre di suo dei neri più che accettabili, buoni considerando che si tratta di un prodotto retroilluminato come tutti i Qled/Led.
La luminosità del pannello si assesta con i contenuti HDR mediamente sui 580 nits, quindi più alta di Q60A nonché un miglioramento netto rispetto al Q70T del 2020. Questo valore viene raggiunto praticamente in quasi tutte le situazioni, trattandosi di LED non ci sono problemi a mantenere questo livello persistente anche su una schermata tutta bianca, o in modo più utile su riproduzioni di scenari luminosi.
Si limita invece nella gestione dei piccoli puntini come potrebbe essere un firmamento notturno, in quel caso si scende anche fino a 200 nits, si tratta chiaramente di un’algoritmo voluto per preservare dalla luce le zone nere.
L’uniformità è complessivamente nella media, le schermate grigie in effetti presentano i classici lati più scuri, in questo esemplare forse leggermente più evidenti
di quanto avviene solitamente in altri qled con retroilluminazione dal basso, c’è da considerare comunque che è un’aspetto dove ogni esemplare differisce e anche la fortuna gioca un ruolo importante. La parte centrale è invece uniforme e non c’è effetto schermo sporco (DSE), bene invece le schermate scure che anche a tinta unita sono molto più omogenee.
L’angolo di visione è limitato come per tutti i pannelli a matrice VA, i soliti 35° di inclinazione sono sufficienti per percepire variazioni cromatiche, per la maggior parte dell’utenza questo non è un problema, basta non avere l’esigenza di guardare la TV da posizioni angolate, del resto lo scarso angolo di visione è il solito prezzo da pagare per avere un’alto contrasto e dei neri piacevoli.
La finitura dello schermo e come sempre semi-lucida, l’attenuazione dei riflessi lavora nella media, una forte fonte di luce si rifletterà inevitabilmente sul display, diciamo che ammortizza nella media come gli altri prodotti in commercio. Tuttavia ha una luminosità abbastanza alta, e questo lo rende lo stesso un prodotto fruibile in ambiente luminoso, meglio per esempio di Q60A.
La sua natura LCD lo rende comunque adatto a rimanere acceso durante tutto il giorno, magari in riproduzione di canali televisivi, tuttavia al tempo stesso si adatta alla riproduzione di sorgenti di qualità la sera al buio.
Colore
Q70A / Q75A vanta una buona calibrazione nativa, la solita modalità Film con temperatura colore Caldo 2 offre un bilanciamento dei bianchi e delle tinte che si può definire accurata, l’unico possibile difetto riguarda alcune scene tanto luminose dove tende a eccedere e mangiarsi qualche dettaglio. Nel complesso comunque i risultati sono abbastanza buoni, anche se in questo aspetto gli LCD Sony tendono ad avere una marcia in più, specialmente il modello XH90P o X90J (che però appartiene a una fascia di prezzo abbastanza superiore).
Naturalmente è possibile effettuare una calibrazione a 20 punti specifica per il pannello con la strumentazione adeguata, ma sono scelte per prezzo e complessità non praticabili dal consumatore finale.
La gamma dei colori grazie allo strato quantum dot si può definire medio/buona, con un DCI P3 del 85,5% (stranamente leggermente più basso del Q60A), anche il volume colore è nella media, si comporta bene maggiormente con i colori più scuri e saturi.
La profondità colore del pannello è a 10bit, ma dal punto di vista delle sfumature quelle grigie presentano un po di banding, così come anche le sfumature molto scure che coinvolgono il verde, si tratta comunque di banding difficilmente riscontrabili con i contenuti reali, anche se in questo aspetto ci si aspettava di meglio e c’è un leggero passo indietro rispetto alla “serie 6”.
Per quanto riguarda l’HDR come tutti i Samsung supporta la versione con metadati dinamici HDR10+ scartando il più diffuso Dolby Vision, la resa HDR è comunque molto valida grazie al contrasto elevato del pannello VA, diciamo pure che se per ragioni di costi scartiamo TV con complessi sistemi di local dimming questo modello è forse l’ LCD/Qled con la resa migliore, inarrivabile per esempio da un pannello con matrice IPS.
L’interpolazione dei contenuti a bassa definizione avviene nella norma, il Processore Quantum 4K svolge il suo ruolo con uno standard ormai elevato, come avviene in tutti i prodotti degli ultimi 3 anni, interpola bene senza applicare miglioramenti dettati da complessi IA e database come invece è possibile attivare sui processori top di gamma Sony con processore cognitivo.
Gestione movimento
La principale differenza tra Q60A e questo Q70A / Q75A è che qui c’è un pannello a 120hz, in più è stato anche migliorato il tempo di risposta, che ora scende a una media di 4,5ms. Questi 2 aspetti da soli bastano a gestire meglio alcuni contenuti, per esempio l’effetto soap opera ora interpola qualsiasi sorgente fino a 120hz, con un’effetto da molti ritenuto più piacevole alla vista.
Con i contenuti a basso framerate ci sono LCD che tendono a “mantenere” il fotogramma più a lungo amalgamandoli tra di loro, questo modello però ha dei tempi di risposta veloci e quindi quasi come sugli oled i vecchi film potrebbero apparire un po “scattosi” necessitando l’attivazione anche se minima dell’interpolazione di movimento Picture Clarity.
Proprio parlando di quest’ultimo con le impostazioni più spinte non lavora in modo impeccabile, c’è qualche artefatto di troppo e qualche duplicazione, molto meglio rimanere su pre-set meno invasivi sopratutto per contenuti cinematografici movimentati.
I contenuti di tipo sportivo sono apprezzabili, effetto scia non se ne vede, DSE(schermo sporco) praticamente assente, occasionalmente con certe inquadrature un campo di gioco uniforme può lasciare percepire che il pannello ha i bordi laterali leggermente più scuri, come segnalato in precedenza nel paragrafo dell’uniformità.
La funzione Black Frame Insertion (BFI) aiuta a eliminare l’effetto mosso dalle scene, alternando l’inserimento di un frame nero, normalmente dimezza gli hz da 120 a 60, cosa che personalmente non convince. In questo modello però è possibile usare la funzione anche a 120hz basta abilitarla (si chiama nitidezza dell’immagine) e lasciare le voci Riduzione sfocatura e Riduzione vibrazioni su “0”, aumentando anche solo uno di questi valori scende a lavorare a 60hz.
La gestione del movimento e l’interpolazione nel suo complesso è promossa, leggermente migliore del modello 2020 nonché arricchita rispetto ai 60hz di Q60A, sicuramente ci sono prodotti migliori in questo aspetto, ma in media partono da un prezzo di listino superiore.
Input-lag e videogiochi
Dal punto di vista videoludico Samsung Q70A / Q75A rappresenta un’ottimo prodotto, anche in questo aspetto segna la differenza con il modello Q60A grazie al pannello a 120hz che gli permette funzionalità nextgen legate all’ HDMI 2.1, come il 4K / 120hz, ma anche il supporto al VRR in versione FreeSync Premium Pro, aspetti che i possessori di Ps5 e Serie X sicuramente apprezzeranno.
Per quanto riguarda il normale 4K/HDR/60hz l’input lag con la modalità game è di 10ms, un risultato ottimo, ai vertici assoluti, anche se in compagnia con tutta la gamma Samsung ed LG entry level compresi. L’input-lag scende poi a 6ms se videogiochiamo a 120hz (fino a 4k), sfruttando appunto l’hdmi 2.1 della sola porta numero 4.
Come in tutti i Samsung c’è l’apprezzabile modalità game plus che aggiunge qualche interpolazione visiva mantenendo l’input-lag sui 20ms, un valore assolutamente accettabile per avventure single player e giochi non competitivi. Ottima anche la possibilità di attivare la modalità BFI (prima descritta) assieme alla modalità game, un’ulteriore possibilità visiva che lavora comunque a 120hz.
Complessivamente quindi il prodotto è promosso, questa TV è forse il prodotto più economico con le funzionalità gaming di nuova generazione, rispetto alle eccellenze rappresentata dagli oled LG (come LG C1) le rinunce prevedono solo l’assenza del VRR in formato G-sync (per schede video Nvidia) e chiaramente il supporto al Dolby Vision nel gaming, questo perché da sempre Samsung supporta l’altro standard HDR10+.
Smart-TV
L’interfaccia del sistema operativo è l’ormai nota Tizen (maggiori info), inutile citare la completa e rassicurante disponibilità di App, la garanzia di avere sempre a disposizione tutte le novità attuali e future dei prossimi anni. Rispetto al 2020 l’utilizzo restituisce l’impressione di lavorare in modo ancora più fluido e non ho riscontrato Crash o bug.
Tizen 2021 ha funzionalità smart legate all’ambito lavorativo, dispone di un Multi View per guardare contemporaneamente un film e gestire contenuti social, e altre funzioni minori come Samsung Health per fare attività fisica tramite allenatore virtuale su webcam (ventura separatamente). C’è poi come sempre anche l’ambient mode per trasformare la TV in parte dell’arredo.
Il telecomando nella confezione è lo Smart remote control 2021 dotato di ricarica solare (o usb), gli assistenti vocali supportati sono bixby, Alexa e Google Assistant, i comandi vocali passano tramite il microfono integrato nel dispositivo.
Come sempre è possibile usare apposita App dello smartphone in sostituzione del telecomando, oppure usarlo inviare la visualizzazione dei contenuti sul grande schermo.
Audio
La dotazione audio è quella minima, 2 canali per un totale di 20w, l’ottimizzazione migliore riguarda sicuramente la gestione dei dialoghi, unico aspetto che si può considerare accettabile, per il resto l’aumento di volume non corrisponde al risultato sperato in quanto sopra una certa soglia c’è parecchia distorsione sonora.
Non è molto diverso dai tantissimi prodotti basati su 2 altoparlanti da 10w, tutti hanno bassi praticamente inesistenti e sono adatti a riproduzioni con volumi non eccessivi per stanze piccole o medie, tuttavia l’impressione generale è che questo Q70A sembra lavorare leggermente sotto alla media.
Il collegamento di eventuale soundbar o impianto dedicato passa tramite l’eArc della porta hdmi 3, supportato il walkthrough del codec Dolby Atmos e Dolby Digital.
Contesto di mercato
Samsung Q70A / Q75A si posiziona in una fascia di prezzo abbastanza delineata, a seconda delle offerte mediamente costa 150/200 euro in più del modello Q60A, una cifra che per molti può essere giustificata dalla maggiore luminosità/contrasto e dal pannello a 120hz con le funzioni che si porta dietro legate al gaming moderno.
L’oled LG B1 (recensione) almeno nel formato da 55 pollici sarebbe un’ottima alternativa, con neri assoluti e Dolby Vision, ma costa comunque di più, ed è una tecnologia diversa, non proprio adatta per esempio a restare accesa 20 ore su 24. Salendo di formato oltre il 55 pollici il confronto non si pone in quanto il prezzo dell’oled aumenta di molto.
Sony XH90P (recensione) essendo un Direct-led FALD con local dimming a zone dovrebbe appartenere a una fascia di prezzo superiore, ma essendo sostanzialmente un’aggiornamento commerciale 2021 di un prodotto del 2020 riesce a essere venduto circa allo stesso prezzo. Ci sono aspetti dove il Sony è migliore come la gestione del moto, l’interpolazione dei contenuti, o la presenza del Dolby Vision, ma anche aspetti dove risulta migliore il Samsung come il design sottile, il contrasto nativo maggiore, e il VRR già funzionante con serie X e PC (Sony sulle sue TV continua a prometterlo con aggiornamento software, anche se per dirla tutta nemmeno PS5 ha ancora questa funzione attiva).
Offerta Amazon sul Nuovo modello Q70C / Q75C
l prodotto è stato sostituito dal modello Q70C (recensione) , questo in sostanza mantiene tutte le caratteristiche del precedente prodotto, compreso il pannello a 120hz che lo distingue dalla serie Q60. Puoi trovarlo in offerta a:
Redatto da: Pixeltv
Q70A / Q75A è una TV che convince, il suo pannello ha piacevolmente stupito per luminosità e contrasto. Si presta molto bene a tutti gli utilizzi, anche se nella sua fascia di prezzo eccelle solamente con il gaming e con l'impatto dei contenuti HDR al buio. Il resto è nella norma, una nota positiva al design che nonostante sia sempre uguale è stato reso più sottile. Infine una nota positiva alla parte smart-TV davvero funzionale e reattiva come ci si aspetta da un prodotto del 2021.
Design:Il design comprende lo spessore, la dimensione delle cornici, la qualità costruttiva, progettuale e i materiali.
Una luminosità alta consente HDR di maggiore qualità e una visione migliore sopratutto in ambiente luminoso.
Il rapporto tra il bianco più luminoso e il nero. Più scuro è il nero, maggiore sarà il contrasto.
Si riferisce a quanto sono uniformi le schermate a tinta unita, nella normale visione influisce sulla qualità di scenari come cieli, campi da calcio, pavimenti e simili. Nelle tv più economiche ci può essere tanta differenza anche tra gli stessi modelli.
Si riferisce alla calibrazione nativa e alla quantità di colori che riesce a riprodurre.
Un valore alto indica che puoi guardare lo schermo da posizione angolata senza avere alterazioni cromatiche.
La qualità nella riproduzione di scene in movimento. Valuta anche interpolazione dei contenuti e tempo di risposta del pannello.
Input-lag è il tempo in millisecondi tra il ricevimento del comando e la sua visualizzazione a schermo, in questa categoria si valutano anche le funzionalità legate al gaming.
Il sistema operativo della TV, si valutano funzionalità, semplicità e reattività.
Valuta come si sente la sola TV, ma anche le funzionalità di espansione e codec supportati.
▲ design sottile
▲ funzionalità gaming
Suddiviso in gruppi LCD IPS, LCD VA, QLED, OLED. Per la differenza tra LCD vedi: +info LCD, per la differenza tra Qled e Oled: Oled VS Qled
La sorgente di luce può essere LED, MiniLED, o assente se i pixel sono auto-illuminanti (oled). I led possono essere direct (su tutto il retro) o edge (solo su una o più cornici)
Lo Spegnimento selettivo della retroilluminazione al fine di offrire un nero migliore, maggiorni sono le zone indipendenti, maggiore sarà la qualità dei neri in certe situazioni. Gli Oled non ne hanno bisogno +info sul local dimming
Attualmente può essere 8bit o 10bit e cambia il numero di colori che può riprodurre. Gli Hz sono il numero di volte al secondo che la tv ridisegna l’immagine, può essere a 60Hz, 120Hz o 144hz +info sugli Hz
HDR è la gamma cromatica estesa. Le versioni di HDR dinamiche sono Hdr10+ e Dolby Vision: +info HDR
Un valore di nits più alto offre una copertura colore superiore e una migliore visione sopratutto in ambiente luminoso. Il dato riporta una media su contenuti HDR reali, il volore medio oggi è circa 450 nits..
Misurazione riferita a quanti colori visualizza la TV, la gamma DCI P3 ha ampiezza simile a quella Adobe RGB, ma si espande di più in zone rosse e gialle, meno in quella del ciano e del verde.
Misurazione riferita a quanti colori visualizza la TV, la gamma Rec.2020 ha ampiezza ultra-wide molto più ampia della DCI P3, è destinata sopratutto ai contenuti video moderni.
Lo spazio colore DCI P3 abbinato alla luminanza diventa volume colore DCI P3, misura quante variazioni luminose si possono produrre del singolo colore rapportate a uno schermo ipotetico con luminosità 1000 nits.
Lo spazio colore REC 2020 abbinato alla luminanza diventa volume colore REC 2020, misura quante variazioni luminose si possono produrre del singolo colore rapportate a uno schermo ipotetico con luminosità 10.000 nits.
E' il tempo in millisecondi tra il ricevimento del comando e la sua visualizzazione a schermo, un valore più basso è migliore, oggi il valore medio è di 20ms +info sull'input-lag
E' il tempo che impiega un pixel a cambiare il suo stato/colore, nello specifico viene riportato quanto ci mette a variare il suo stato dell'80% (che è più di quello che in media avviene nelle scene reali). Un valore medio per un LCD è 6ms, valori troppo alti generano il classico "effetto scia" o ghosting.
Funzione che sincronizza i frame generati dalla console/PC con quelli riprodotti a schermo +info VRR
Funzione che riconosce se stai giocando e attiva in automatico la modalità game.
Funzione legata a un consorzio che imposta delle direttive per il corretto e calibrato uso di HDR nel mondo del gaming, la sua attivazione imposta in automatico la corretta gamma e tone/mapping per la TV utilizzata.
Riferito alla possibilità di inviare contenuti da smartphone/tablet o PC