Durata TV Oled e Burn-In

Quanto dura una TV Oled è complesso, vediamo i sistemi di prevenzione del burn-in, i test, e il perché oggi non dovresti preoccuparti della durata di un’Oled.

Le TV oled funzionano attraverso l’auto emissione luminosa da parte della componente organica quando attraversata da impulso elettrico, tale componente organica è soggetta a deterioramento, un problema che ha destato particolare preoccupazione nei primi modelli.

Il deterioramento o consumo avviene in base al voltaggio che la attraversa, più è alto più genera luminanza, ma crea anche calore che alla lunga altera l’efficenza dei pixel coinvolti.

Comunque prima la risposta alla domanda sulla durata TV Oled e poi le spiegazioni sul perché:

Quanto dura una TV Oled ?

I primi oled prodotti nel 2013 avevano un’aspettativa di circa 36.000 ore (circa cinque anni con utilizzo di 8 ore al giorno), lo dichiarò Lee Byung-chul al Korea Times. Gli OLED realizzati dal 2016 stimano una durata oltre le 100.000 ore che sarebbero 10 ore al giorno per 30 anni. Le condizioni di utilizzo reali sono sicuramente inferiori, ma comunque sufficienti da non doversi preoccupare del burn-in, anche grazie ai sistemi di prevenzione ogni anno più efficaci.

Cos’è il Burn-In ?

Si può riassumere il Burn-in nel classico esempio del logo del canale che rimaneva sovra-impresso su tutti i contenuti…, accadeva perché il piccolo logo dell’emittente in basso a destra era sempre attivo con gli stessi pixel costantemente accesi… questo deteriorava la materia organica dei primi oled che a quel punto non erano più in grado di lavorare in modo uniforme.

Durata TV Oled: un esempio di burn-in
Durata TV Oled: un esempio di burn-in

Come risultato lasciavano intravedere il logo fantasma anche quando non doveva esserci, generando appunto uno stampaggio definitivo sul display.

Prima del grave burn-in nei primi oled era possibile imbattersi spesso nella ritenzione immagine temporanea, visivamente simile ma appunto momentanea e quindi innocua.

Stiamo però parlando di storia perché da allora la componente organica degli oled è cambiata molto, viene usato sempre più una maggiore quantità di deuterio che porta tra le altre cose un minor degrado, inoltre hanno introdotto molti sistemi di prevenzione che hanno praticamente annullato il problema.

questa funzione di prevenzione riconosce loghi e scritte statiche andando ad abbassare la luminosità.
questa funzione di prevenzione riconosce loghi e scritte statiche andando ad abbassare la luminosità.

Per esempio “regola luminosità logo” attenua loghi e scritte fisse, gli algoritmi si perfezionano ogni anno andando ad agire persino nei semplici menu bianchi dentro le app di streaming e simili.

Movimento schermo è una prevenzione contro il burn-in usata anche da Apple su iPhone, sposta impercettibilmente scritte e loghi per non usare sempre gli stessi pixel
Movimento schermo è una prevenzione contro il burn-in usata anche da Apple su iPhone, sposta impercettibilmente scritte e loghi per non usare sempre gli stessi pixel

Ci sono poi i cicli di pulizia pixel quello veloce si effettua allo spegnimento dopo 4 ore di utilizzo, quello approfondito parte in automatico dopo un minimo di 500 ore a seconda del produttore, quindi ricordati che una TV oled non la devi spegnere staccando la spina non preoccuparti del consumo energetico della TV, lo stand-by nei prodotti moderni è irrilevante.

la funzione pulizia pixel (o ciclo di compensazione) approfondita la puoi lanciare su richiesta nel caso di problemi, ma ti sconsiglio di farlo, lo fa in automatico la TV dopo un'uso dalle 500 alle 2000 ore.
la funzione pulizia pixel (o ciclo di compensazione) approfondita la puoi lanciare su richiesta nel caso di problemi, ma ti sconsiglio di farlo, lo fa in automatico la TV dopo un’uso dalle 500 alle 2000 ore.

C’è infine il limitatore ABL che abbassa la luminosità nelle schermate interamente bianche, in questo modo contribuisce a tenere basse le temperature complessive salvaguardando i pixel, lo spettatore se ne accorge appena in quanto il picco luminoso serve per creare impatto e contrasto quando applicato in piccole e medie zone, a schermo pieno non avrebbe senso e infatti in quella condizione gli oled non superano mai i circa 200 nits.

Evitare il burn-in non dipende solo dal pannello, ma anche e sopratutto dall’elettronica, per esempio sembra che gli stessi pannelli prodotti da LG display reagiscano in modo diverso se impiegati da un produttore piuttosto che da un’altro, ma questo lo vedremo più in basso riportando test di stress.

Durata TV Oled: Wrgb vs QD Oled

Quale oled è più soggetto al burn-in ? La risposta a questa domanda parte da lontano, LG Display è stato l’unico produttore per quasi 10 anni, anni in cui il marketing Samsung ha investito milioni di dollari per screditare questa tecnologia ed evidenziare i problemi di burn-in… Dal 2022 anche Samsung ha iniziato a produrre Oled (con tecnologia QD-Oled per essere precisi) e di conseguenza è naturale che LG voglia ricambiare il servizio.

In particolare il 28 febbraio 2023 in un evento online organizzato da LG il focus è stato proprio il fatto che la prima generazione di oled Samsung è più sensibile al burn-in, i risultati non arrivano da una ricerca interna, ma piuttosto dai test indipendenti effettuati da Rtings.com.

Sulla differenza tra Oled Wrgb e QD Oled c’è un’articolo specifico approfondito, ma in breve il prodotto LG genera luce bianca che filtra attraverso 4 sub-pixel di cui uno bianco, a differenza del sistema Samsung la cui matrice organica genera luce blu poi convertita in verde e rosso da uno strato di quantum dot.

In linea teorica si lasciava intendere che il QD-Oled potesse essere persino più resistente, ma alla prova dei fatti per questa prima generazione non è stato così, il test di rtings brevemente riassunto consiste nel lasciare la tv accesa per circa 20 ore al giorno, intervallata da 8 spegnimenti per simulare un comportamento umano, la riproduzione è composta da contenuti molto statici al fine di mettere sotto stress il display per mesi fino a rovinarli.

Il risultato dopo mesi di questo logoramento ha visto Samsung S95B (QD-Oled 2022) riportare evidenti segni di burn-in, anche Sony A95K (l’altro QD-Oled 2022) ha riportato anche lui lo stesso problema seppur in modo meno evidente.

Naturalmente LG ha evidenziato i risultati sui suoi oled LG C2 e LG G2 che sono usciti perfettamente indenni dal test !

Vedi il modello LG C4 (recensione) attualmente in commercio e spesso in offerta:

Da questi test si potrebbe concludere che QD Oled di prima generazione (2022) è più soggetto al burn-in rispetto agli oled Wrgb, un po come tutti i prodotti nuovi c’è una parte sperimentale che ha risvolti negativi, tuttavia ricordo che la quantità di TV coinvolte in queste prove non può ancora fare statistica assoluta e in ogni caso parliamo sempre di un tipo di utilizzo logorante irreale, l’utente finale non dovrebbe trovarsi sorprese nel normale utilizzo.

Per l’utilizzo qd-oled nei monitor invece sono gli stessi tester che hanno grandi dubbi, i monitor qd oled sul mercato lo sono da poco tempo e restano un po un mistero per tutti sulla durata, sopratutto per un’uso lavorativo.

Durata TV Oled Wrbg: LG VS Sony

Passiamo quindi al campo dei soli Wrgb che come più volte riportato vengono prodotti da LG Display e poi venduti anche ad altri produttori tra i quali Sony, Philips, Panasonic.

I test riportano che Sony A90K (Wrgb 2022) ha avuto anche lui problemi di burn-in rispetto ai modelli LG, e visto che montano lo stesso pannello questo ci riporta a considerare l’importanza del software e della gestione dell’elettronica.

Il sospetto principale per queste differenze secondo i tester era il ciclo di compensazione, ovvero la classica operazione di pulizia dei pixel veloce che avviene in automatico a TV spenta dopo 4 ore di utilizzo, Sony e LG hanno un sistema diverso di avviare la procedura veloce;

LG l’avvia immediatamente allo spegnimento, Sony attente 4 ore di TV spenta prima di eseguirla… vista la conformazione dei test con pausa di sole 4 ore il Sony non faceva quasi mai in tempo a farla e sembrava questa la causa ! LG eseguiva la pulizia 21 volte a settimana contro le sole 3 volte di Sony…

A quel punto hanno rifatto nuovi test accelerati su altre 2 TV configurandoli in modo che eseguissero gli stessi cicli di pulizia veloce, però anche in questo caso il wrgb Sony ha mostrato lo stesso problema nei confronti di un C1 rimasto inalterato… a questo punto la causa non sembra più legata ai cicli di pulizia come si supponeva, ma non si possono accusare neanche le temperature interne o altre variabili, lasciandoci per ora nel dubbio.

Le conclusioni comunque le si vuole guardare vanno a vantaggio di LG, che al momento vuoi per il tipo di elettronica o per l’esperienza decennale sembrano semplicemente meglio ottimizzati per usi estremi, a stupire non è tanto il modello LG G2 / G3 che sinceramente lo toglierei anche dalla competizione vista la dotazione di lastra dissipativa e garanzia contro il burn-in di ben 5 anni, quanto piuttosto i modelli più economici della serie C anche lui indenne alla prova.

Attenzione però che gli stessi tester affermano che:

Non lo sappiamo ancora con certezza, ma al momento dubitiamo che nell’uso reale questa differenza sarà importante per i consumatori.

rtings.com

Puoi leggere la prova completa e l’evolversi della stessa a 10 mesi di distanza seguendo questo articolo, e ovviamente puoi guardare il video descrittivo sempre dopo 10 mesi. Come puoi vedere hanno iniziato a testare anche la durata degli LCD e il risultato per molti potrebbe essere una sorpresa…

Questo ci porta quindi alla domanda successiva, una TV oled ha una durata inferiore rispetto a un LCD ?

Quanto dura una TV ?

Ti starai chiedendo se dura di più una TV Oled o un LCD (che sia Qled, Mini Led, Nano Led ecc…) ma prima ti servono alcune considerazioni, oggi le TV sono al 100% elettronica di consumo, hanno prezzi sempre più accessibili e puntano a evolversi nel giro di pochi anni.

Questo in breve porta l’appassionato a intuire che non è più come in passato dove una TV di fascia alta rimaneva tale per un decennio e il suo funzionamento era progettato per questo scopo.

Oggi i materiali più economici, l’elettronica più complessa, le funzionalità Smart-TV e l’evolversi delle tecnologie porta a prodotti progettati per una durata inferiore.

Puoi pensare che un pannello LCD sia più longevo, ma non è esatto, c’è una retroilluminazione soggetta a usura dove anche un singolo Led o Mini Led guasto può macchiare gravemente il display.

Gli strati da cui è composto un moderno LCD di fascia alta sono tanti con la conseguenza che possono verificarsi più problemi di scollamento, in particolare possono apparire macchie interne o le classiche “fughe di luce” lungo il perimetro.

Il secondo fattore importante è che fin qui abbiamo parlato solo del pannello, ma non è tutto per la TV, ci sono parti essenziali al funzionamento come l’alimentazione e l’elettronica che sono anch’esse soggette a guasti e usura… una scheda madre che si rompe fuori garanzia vi costa più che cambiare TV, e anche un banale alimentatore rotto porta spese e disagi non da poco.

Sempre sulle prove di longevità Rtings ha sottoposto agli stessi test anche diversi LCD di fascia alta, e nei soli 3 mesi iniziali indipendentemente da LCD o Oled sono successi diversi problemi:

Proseguendo nei test dopo 10 mesi sono venuti fuori notevoli problemi di uniformità su alcuni LCD compresi quelli definibili di fascia alta, ovviamente non si tratta di burn-in, ma di macchie che alla fine sortiscono lo stesso effetto se non peggiore.

Questo per arrivare alla conclusione che in generale il problema non è tanto la durata della componente organica Oled, quanto piuttosto tutto il resto dei componenti e la casualità dei guasti.

Molti utenti che comprano una TV di fascia alta si rivolgono per esempio a estensioni di garanzia, oppure a un prodotto come LG G4 (recensione G3 mod 2023) che viene venduto già con ben 5 anni di garanzia sul pannello e spesso anche in offerta:

Articolo aggiornato al:
Redatto da: Pixeltv

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