Migliori TV Oled: QD Oled, Wrgb, Meta

Le migliori TV Oled sul mercato, un confronto sempre aggiornato non solo sui modelli ma anche sulle tecnologie usate: QD Oled Vs WRGB ( Evo, EX o Meta Oled).

L’articolo verrà arricchito con l’uscita di nuovi modelli, la posizione in classifica è soggettiva ognuno ha punti di forza specifici per il tipo di utilizzo che lo renderebbero primo.

A differenza delle insignificanti liste che troverai in rete qui c’è una comparazione reale di dati oggettivi, e la spiegazione della tecnologia oled usata.

Quali sono i migliori TV Oled ?

Ecco l’elenco dei migliori oled in commercio:

  1. LG G4 – Il più luminoso e affidabile (Wrgb + MLA)
  2. Sony A95L – Miglior processore video (QD Oled)
  3. LG C4 – Miglior versatilità e convenienza (Wrgb)
  4. Samsung S90D / S94D – Migliore prezzo / prestazioni HDR (QD Oled)
  5. Panasonic Z95A – Il più calibrato (Wrgb + MLA)
  6. Philips Oled909 – Per chi ama l’Ambilight (Wrgb)

I parametri che portano a questa lista sono tanti e li trovi spiegati e confrontati qui di seguito:

Oled: perché si vede meglio e che varianti offre ?

L’acronimo è Organic Light-Emitting Diode (diodi organici che emettono luce), ogni diodo se attraversato da corrente elettrica produce colori, ma se non alimentato rimane spento offrendo il famoso “nero assoluto“. La combinazione di pixel accesi/spenti crea contrasto infinito e rappresenta la migliore qualità visiva per scenari complessi dove le tv retro-illuminate (LCD, Qled, Nano Led, Mini Led, Uled ecc…) non possono arrivare.

infografica sulle retroilluminazioni delle TV e la resa
la luce generata da ogni singolo pixel OLED è un grosso vantaggio nel mostrare le stelle e non avere aloni luminosi

I vantaggi della tecnologia sono anche: tempo di risposta istantaneo (zero effetto scia), angolo di visione, basso consumo energetico, ecc.. ma per approfondimento su questo ti consiglio la lettura di Oled vs Qled vs Mini led, qui ci si focalizza sulle suddivisioni della tecnologia.

Non entrando troppo nel tecnico il funzionamento principale vede un catodo emettere elettroni e un anodo che li attira, nel mezzo tra i due c’è uno strato organico che quando attraversato da questi elettroni attiva la sua componente emissiva ed emette luce.

A chiudere il processo la luce filtra o si rifrange per generare le 3 luci rosso, verde, blu, (e spesso anche il bianco)… La tecnologia è semplice, unico fattore migliorabile la luminanza massima, ed è qui che si gioca la battaglia sulle varianti Wrgb (EVO, EX o META) e i Qd Oled che ora vediamo nello specifico:

Oled Wrgb

Vengono chiamati anche Woled, li produce LG Display, tutte le TV (indipendentemente dalla marca) fino al 2022 hanno usato solo pannelli di questa azienda che ha investito molto sulla realizzazione di fabbriche e stabilimenti ottenendo una posizione dominante, un’esperienza decennale e un quasi monopolio nel settore.

La sigla WRGB deriva dal fatto che W (sta per White / Bianco), ovvero il pixel ha un quarto sub-pixel aggiuntivo destinato al bianco.

Questa è la struttura Oled Wrgb usata da LG
Questa è la struttura Oled Wrgb usata da LG e presente su tanti dei migliori tv oled

Normalmente il bianco lo si otterrebbe accendendo insieme i 3 sub-pixel rosso/giallo/blu, ma la componente organica tende a deteriorarsi, attivare quella necessaria a generare 3 luci alla massima emissione accorcerebbe la vita del pannello… così LG ha deciso di aggiungerne uno bianco dedicato, la sua presenza non solo preserva la durata del pannello, ma riesce anche a garantire maggiore neutralità delle tinte anche lavorando in abbinamento ad altri 1 o 2 sub-pixel contemporaneamente.

Questa tecnologia WRGB ha una resa luminosa variabile, in media un pannello “nativo” genera sul 10% dello schermo circa 800 nits, un valore ancora buono dato che nei contenuti reali i picchi luminosi dell’HDR difficilmente superano porzioni più grandi del 10 / 15% della scena.

La situazione cambia quando la scena riprodotta ha grosse zone luminose, di fatto in una schermata tutta bianca la luminosità scende a un minimo di 150 nits, si abbassa moltissimo perché entrano in gioco appositi limitatori atti a preservare il pannello, a differenza di un mini-led che invece può ignorare tutto e offrire schermate completamente bianche anche sopra i 1500 nits.

In genere questa non sarebbe comunque una situazione piacevole, nessuno vuole trovarsi di fronte un’enorme faro abbagliante, il picco luminoso serve per arricchire singole porzioni di schermo per creare contrasto e impatto, per questo il basso picco luminoso “fullscreen” degli oled non è un reale problema.

Tuttavia ci sono situazioni dove più luminosità avrebbe i suoi vantaggi, per esempio un’ambiente casalingo molto luminoso o nella riproduzione di un’ipotetico scenario innevato. Inoltre Dolby Vision e HDR10+ per il loro massimo sfruttamento sarebbero in grado di gestire picchi di luminosità molto più alti

Per questo motivo gli Oled Wrgb sono per LG Display un prodotto in costante miglioramento, che ha avuto diversi step prima Oled EVO, poi Oled EX, e i top di gamma Meta Oled o MLA.

Oled EVO

Sempre di LG display non rappresentano una rivoluzione ma un miglioramento… sono arrivati in commercio dal 2021 utilizzati quell’anno solo nel top di gamma serie G.

I pixel sono composti sempre da 4 sub-pixel WRGB come i precedenti, ma a variare leggermente sono i substrati organici che generano i colori, la componente blu (da sempre quella che invecchia prima pur vantando 2 substrati è stata cambiata passando dall’idrogeno al deuterio, o almeno è quello che dichiara il CEO di UBI Research Choong-Hoon Lee, che in un’intervista al giornale The Elec afferma che LG ha cambiato fornitore di materiali lasciando il vecchio Idemitsu Kosan in favore di DuPont … compagnia che si occupa da anni di OLED con stampa ink-jet.

questi sono nel dettaglio gli strati organici che compongono un pannello LG oled EVO
questi sono nel dettaglio gli strati organici che compongono un pannello LG oled EVO

In più è stato aggiunto un nuovo sub-strato verde nella parte centrale per generare un’emissione spettrale più pura.

Queste modifiche complessive permettono a parità di voltaggio di generare maggiore luminanza, circa un 20% più luminosi rispetto ai non-EVO, differenza che si rispecchia in quanto avvenuto nel modello LG G1 del 2021 rispetto al C1, questi pannelli dal 2022 sono ovunque compreso LG C2 e gli Oled degli altri produttori.

Oled EX

EX è acronimo di Evolution eXperience, LG Display rispetto ai modelli EVO varia di nuovo la composizione organica, nello specifico ulteriori sostituzioni in favore del deuterio, un po come avvenuto per le versioni Evo.

Le dichiarazioni ufficiali recitano:

Il deuterio è due volte più pesante dell’idrogeno normale e nel mondo naturale ne esiste solo una piccola quantità, poiché in circa 6.000 atomi di idrogeno ordinari si trova solo un atomo di deuterio.

LG Display ha elaborato come estrarre deuterio dall’acqua e applicarlo a dispositivi organici che emettono luce, questi quando stabilizzati consentono al display di emettere una luce più brillante mantenendo un’elevata efficienza per lungo tempo.

Le specifiche esatte sui sub-strati non sono diffuse, ma non cambiano molto da EVO, anche perché nei pannelli EX è un’importante aspetto di Machine learning integrato a fare la differenza.

Lg ha integrato nuovi algoritmi atti a gestire e ottimizzare l’alimentazione elettrica, da sempre un voltaggio più alto produce maggiore luminosità, ma anche maggiore deterioramento… qui il sistema di IA riconosce le immagini e interviene in modo mirato aumentando il voltaggio e di conseguenza i picchi luminosi solo nei punti dove realmente serve, in pratica rinforza leggermente porzioni HDR specifiche ignorando elementi come per esempio testi, loghi, menù ecc..

Nello specifico la dichiarazione LG riporta:

un’algoritmo predice l’intensità di utilizzo con milioni di possibilità dopo aver studiato i pattern individuali di visione, controlla con precisione l’energia in ingresso nel display per esprimere al meglio i dettagli e i colori del video in riproduzione.

Lgdisplay.com

LG dichiara i pannelli EX il 30% più luminosi rispetto a quelli tradizioni (quindi un generico +10% rispetto agli EVO) al quale si somma la componente di ottimizzazione IA / elettronica. Questi pannelli Oled EX sono stati usati a partire dal 22 in poi.

Possiamo riassumere i vantaggi / svantaggi degli Oled Wrgb (EVO ed EX) in:

PRO

  • Produzione decennale collaudata e massima disponibilità di formati
  • Neri perfetti anche alla luce del sole
  • Si sono dimostrati nei test estremi più resistenti contro il burn-in

CONTRO

  • La luminanza delle luci e di conseguenza la copertura colore è inferiore

Lo step successivo dei wrgb è poi arrivato dal 2023 e si chiama:

Meta Oled

Meta Oled o Oled-MLA (Micro Lens Array) è attualmente alla seconda generazione e viene usato solo nei top di gamma, a differenza dei passaggi intermedi EVO ed EX questa volta è una variazione più incisiva. Sempre allo scopo di aumentare la luminosità la tecnologia prevede l’uso di micro lenti, un sub-strato realizzato tramite litografia di precisione che crea una matrice di micro esagoni a forma convessa.

Misure inimmaginabili dato che sono circa 5000 esagoni convessi nello spazio occupato da un singolo pixel, e quindi addirittura 42,4 miliardi di lenti su un formato da 77 pollici.

La luce filtrando questo strato ottiene un aumento di luminosità del 70% , e quindi raggiungere per la prima volta i 2000 nits di picco, con la promessa di sforare i 3000 nits nella sua futura terza implementazione.

Il modello G4 ha già visto confermato lo sforamento dei 3000 nits misurato e confermato in video dallo YouTuber Vincent Theo e rappresentano un risultato incredibile anche se ottenuto con profili non calibrati, inoltre la serie G è sempre dotata di lastra dissipativa che in questo lo aiuta molto.

Oltre alla luminanaza LG dichiara anche un miglioramento dell’angolo di visione, non che gli Oled ne avessero particolare bisogno. I primi modelli a usare questa tecnologia sono stati LG G3 , Panasonic MZ2000 e i top di gamma 2024 LG G4 e Panasonic Z95A.

Ma ora passiamo a vedere l’antagonista dei sistemi WRGB, ovvero il QD Oled:

QD-Oled

Questa tecnologia è stata introdotta nel 2022, il nome è acronimo di Quantum Dot OLED e rispetto al sistema LG questi display (prodotti da Samsung) lavorano in modo diverso, il pixel finale è composto dai classici 3 sub-pixel RGB (non 4).

La base è quella di un’oled ma ha i substrati organici necessari alla sola produzione di luce blu, (invece che bianca) successivamente questa colpisce uno strato di Quantum Dot rosso e verde che per rifrazione ne muta il colore.

Il quantum dot è una sostanza non organica (la stessa usata da anni nei qled) che ha una fortissima capacità di luminescenza, per questo motivo riesce ad assorbire una luce (in questo caso blu) è a ri-emetterla con una purezza altissima, in altre parole non è un filtro che lavora per sottrazione, ma si tratta di rifrazione ! Ovviamente se la luce richiesta è quella blu non c’è nessun processo in quanto è nativa.

Complessivamente quindi unire le due tecnologie porta ad avere un pixel RGB auto-illuminante che grazie allo strato dei quantum è in grado di offrire luci estremamente pure anche nei verdi e nei rossi, una luminanza dei colori che i wrgb non raggiungono, e come ormai dimostrato dai modelli in commercio un volume colore più ampio.

Sul discorso luminosità Samsung è riuscita a superare i modelli wrgb-standard restando inferiore ai wrgb-Meta. Per quanto riguarda il futuro anche in questo caso i top di gamma che usciranno puntano ai 3000 nits, che poi realisticamente con profili calibrati si assesta intorno ai 1500.

Le implementazioni ora in commercio hanno come unico punto debole l’inquinamento dei neri da luce esterna, in pratica se usati in ambiente luminoso il nero del pannello spento si schiarisce un po.

C’è anche la presunta sensibilità al burn-in che dai test di invecchiamento accelerato effettuati da Rtings nei modelli 2022 emergeva, tali test sulla durata delle TV Oled simulano in pochi mesi un utilizzo massacrante, a ogni modo è emerso che i QD-Oled del 22 avevano una maggiore sensibilità al Burn-in rispetto ai Wrgb, in particolare montati su TV a marchio LG.

Possiamo riassumere i vantaggi / svantaggi dei QD Oled in:

PRO

  • Gamma colore più ampia (riguarda solo le tinte molto luminose e sature): è l’aspetto più evidente di miglioramento dagli oled WRGB che in quelle occasioni tendono a essere “inquinati” dal bianco, o comunque a non avere la purezza delle tinte generate dai Quantum Dot.
  • Uniformità migliore: riscontrabile esclusivamente con fondi omogenei di tinte medie percepibile solo in fase di test.
  • Angolo di visione maggiore: la struttura dei sub-pixel permette inclinazioni ancora maggiori, fattore ininfluente dato che anche i normali oled reggono angolazioni estreme.

CONTRO

  • Neri inquinati in ambiente luminoso: Un’oled si guarda al buio dove i neri sono assoluti, tuttavia capita di usarlo in ambiente luminoso o semi-luminoso e questi primi QD Oled hanno un pannello che assorbe troppa luce ambientale influenzando i neri. Visti in ambiente luminoso offrono dei neri sicuramente più chiari rispetto ai tradizionali Oled WRGB.

Meglio QD Oled o Wrgb ?

la struttura di un pannello QD-OLED vede una componente organica atta a generare la sola luce BLU, metre rosso e verde si ottengono per rifrazione sui Quantum Dot

Il confronto tra i due formati non vede oggi un vincitore, QD Oled prodotto da Samsung ha il vantaggio di essere capace di generare colori più puri e saturi anche se trovano rara applicazione nei contenuti reali, Oled Wrgb di LG Display è una tecnologia più consolidata e offre un nero più coprente in ambiente luminoso. Entrambi i sistemi si sono evoluti nel 2023, il Wrgb offre i Meta Oled, mentre i QD Oled passano alla seconda generazione.

Tabella comparativa sulle tecnologie a confronto:

CaratteristicheOled WRGB EVO / EX (LG Display)Oled META – MLA (LG Display)QD OLED (Samsung Display)
Luminosità859593
Gamma colore / saturazione8693100
Neri alla luce10010088
Forma dei pixel10010087
tabella comparativa Wgrb vs QD-Oled – valutazione da 0 a 100

Luminosità

Come già scritto la luminosità è l’unico aspetto dove gli oled hanno un significativo margine di miglioramento, le TV QD-Oled giunte alla terza generazione hanno mostrato di essere in media più luminose sopratutto nelle schermate piene, ma i wrgb hanno risposto con il sistema MLA:

TVLG G4
(Wrgb+MLA)
Sony A95L (QD Oled)LG C4
(Wrgb)
Samsung S90D – S94D (QD Oled)Panasonic Z95A (Wrgb+MLA)Philips Oled909 (Wrgb+MLA)
porzione 2%1540 nits1400 nits910 nits1200 nits1630 nits1300 nits
porzione 10%1500 nits1240 nits900 nits1200 nits1570 nits1270 nits
porzione 25%710 nits560 nits620 nits640 nits920 nits660 nits
porzione 50%460 nits320 nits340 nits345 nits470 nits420 nits
porzione 100%225 nits215 nits195 nits210 nits220 nits200 nits
dissipazione dedicatasisinonosino
Le seguenti misurazioni arrivano da impostazioni di visione calibrate (filmmaker mode quando disponibile) per film HDR, possono variare leggermente anche con aggiornamenti firmware.

Come possiamo vedere in conclusione QD Oled è più luminoso dei normali wrgb, ma leggermente meno dei modelli wrgb+MLA.

Vincitore: Panasonic Z95A (Wrgb+MLA)


Gamma colore / Saturazione

I QD Oled hanno un chiaro vantaggio in questo aspetto, la gamma colore è più ampia, sia nelle luci primarie rossi e verdi ma anche nei comprimari creati dall’unione degli stessi. In particolare quando si tratta di tinte molto sature e luminose la purezza dei Quantum Dot si vede.

Sono situazioni abbastanza rare, forse la più frequente riguarda la classica esplosione di fiamme… dove in quei frame mantiene il colore rosso/arancione, Oled Wrgb invece ha un’inquinamento bianco dato dalla necessità di generare il picco di luminanza usando anche il sub-pixel bianco.

LG C4 vs Samsung S90D, i due oled più diffusi del 2024
LG C4 vs Samsung S90D, i due oled più diffusi del 2024

Il sub-pixel rosso e verde dei QD-Oled rendono meglio per un semplice fattore, la luce blu colpisce i quantum dot e questi generano colore per rifrazione, a differenza di Oled WRGB la cui luce bianca attraversa dei filtri lavorando per sottrazione.

Luminanza coloriLG G4
(Wrgb + MLA)
Sony A95L (QD Oled)LG C4
(Wrgb)
Samsung S90D – S94D (QD Oled)Panasonic Z95A (Wrgb + MLA)Philips Oled909 (Wrgb + MLA)
Bianco1520 nits1400 nits1000 nits1050 nits1600 nits1270 nits
Rosso140 nits220 nits104 nits280 nits150nits130 nits
Verde425 nits680 nits335 nits855 nits435 nits410 nits
Blu53 nits60 nits38 nits62 nits58 nits50 nits
Ciano466 nits740 nits365 nits920 nits470 nits460 nits
Magenta180 nits280 nits134 nits340 nits185 nits170 nits
Giallo545 nits880 nits425 nits1130 nits565 nits520 nits

Questi valori non generano la diversità visiva che i numeri lasciano intendere, in parte perché certi colori sono raramente usati, ma anche per la struttura diversa dei pixel che nei wrgb include il bianco, in ogni caso è chiara la vittoria dei sistemi con quantum dot.

Vincitore: Sony A95L e Samsung S90D – S94D (QD-Oled)


Neri in ambiente luminoso

Le implementazioni di QD Oled anche nella terza generazione hanno questo micro-difetto sui neri; in una stanza con fonti di luce queste interagiscono un pò troppo nell’inquinare il nero del pannello, anche se ovviamente al buio i neri sono sempre assoluti.

Questo fattore arriva dalla scelta di avere una maggiore riduzione dei riflessi con forte tendenza a opacizzarli e ridurre l’effetto specchio, un fattore sicuramente positivo, ma che ha come aspetto negativo il leggero inquinamento dei neri, in ogni caso i QD Oled in commercio se affiancati ai classici WRGB in questo aspetto mostrano una certa differenza .

Le seguenti foto prese in fase di recensione mostrano più o meno il piccolo “difetto” dei QD Oled, appartiene ai modelli 2022, ma è rimasto inalterato nei modelli ora in commercio:

Vincitore: Oled Wrgb


Forma dei pixel

Le due tecnologie sono abbastanza diverse in questo, da una parte abbiamo i classici pixel rettangolari, dall’altra un pixel triangolare, puoi vedere la differenza nel dettaglio in foto.

In realtà questo non porta alcuna differenza da una normale distanza di visione, sopratutto non da influenzare una lista dei migliori TV oled, tuttavia nell’utilizzo monitor i pixel rettangolari della tecnologia WRGB sono più adatti a generare caratteri più nitidi e incisi.

Vincitore: Oled Wrgb


Oled in commercio a confronto:

TVLG G4Sony A95LLG C4Samsung S90D / S94DPanasonic Z95APhilips Oled909
PannelloWrgb + MLAQD-OledWrgb Evo EXQD-OledWrgb + MLAWrgb + MLA
Picco luminoso1540 nits1400 nits910 nits1200 nits1630 nits1300 nits
Smart-TVWebOSGoogle TVWebOSTizen OSFire TVGoogle TV
Porte HDMI 2.142 di 4442 di 42 di 4
Dolby visionsisisinosisi
HDR10+nononosisisi
Resa diurna959088889589
Upscale vecchi film909590809590
Immagini in movimento969895899887
Calibrazione nativa909490889585
Confronto valutazioni da 0 a 100 e / o informativa

Breve analisi dei migliori TV oled in commercio:

LG G4

(disponibile nei formati: 55″ 65″ 77″ 83″ 97″) – sito ufficiale

G4 è un top di gamma del 2024, pannello con tecnologia Meta Oled (o MLA) di seconda generazione, è arricchito da uno strato di micro-lenti che gli permette di raggiungere un picco luminoso mai visto in questa tecnologia (oltre 1500 nits). Viene venduto a scelta con stand classico, oppure con un’innovativa struttura per il montaggio a filo muro.

Il design Gallery è un misto di eleganza, solidità, e sopratutto affidabilità dato che il pannello è raffreddato da una lastra di dissipazione dedicata, fattore che gli consente di essere l’unica tv con una garanzia di base sul pannello di ben 5 anni anche contro il burn-in.

Il processore ovviamente è di fascia top (α11) è corredato di un sistema Smart TV eccellente, ben 4 porte HDMI 2.1 e si esprime al top in tutti gli utilizzi, da quello cinematografico al Gaming dove è indiscutibilmente il migliore, supporta Dolby Vision anche nella sua ultima variante IQ with Precision Detail, Atmos per l’audio e persino il DTS.

Trovare un difetto a questo prodotto è impossibile, solo nella luminanza dei colori ci sono prodotti (QD-Oled) che in questo singolo aspetto rendono di più, con ovvi altri svantaggi però. Ovviamente G4 costa di più rispetto alla serie C sempre di LG, ma la tecnologia MLA giustifica il prezzo, rispetto al modello dell’anno prima G3 (vedi recensione) i miglioramenti ci sono in ogni aspetto ma non lo stravolgono, quest’anno anche il formato 83 pollici è dotato di tecnologia MLA, mentre solo il 97 pollici ne rimane sprovvisto rinunciando ai vantaggi di luminosità. Trovi il nuovo modello a partire da:

Sony A95L

(disponibile nei formati: 55″ 65″ 77″) – sito ufficiale

Basato su tecnologia QD Oled unita all’esperienza Sony contribuisce a ottenere il TV più adatto alla visione cinematografica del lotto al pari di Z95A, l’esperienza nella gestione del moto è superiore a quella della concorrenza, anche se in questa lista sono tutti modelli di un certo livello solo il Panasonic è paragonabile in questo aspetto.

Il processore video Cognitive Processor è in grado di applicare interpolazioni migliori ai contenuti a bassa definizione o 1080p quali vecchi film e simili, l’impressione generale è che l’appassionato cinematografico viene sempre messo nella condizione di vedere qualsiasi cosa al meglio, che si tratti dell’ultima serie Netflix in Dolby Vision o del vecchio film 480p in bianco e nero. Ricorda però che anche con vecchi film raramente userai l’altissima qualità di upscale della TV, sopratutto se la fonte è streaming o già upscalata dal lettore.

Il pannello come già detto grazie ai quantum dot è in grado di produrre colori così accesi da trovare difficile applicazione persino con l’HDR, e l’uniformità delle schermate e leggermente superiore a quella già ottima dei modelli con Wrgb.

Rispetto al primo modello A95K questa nuova versione A95L ha introdotto il formato aggiuntivo da 77 pollici, ma ha anche migliorato di molto il picco luminoso che ora arriva a ben 1400 nits, complessivamente si candida a essere uno dei migliori del lotto in quasi tutti gli aspetti, tanto che Sony nel 2024 non ha prodotto una nuova versione di questa TV, ritenendola difficilmente migliorabile.

Qualche difetto di versatilità però c’è l’ha, per esempio la presenza di solo 2 delle 4 porte in versione HDMI 2.1 che lo limita un po in ambito gaming, e infine un prezzo di mercato comunque decisamente più alto rispetto alla concorrenza, sopratutto per un prodotto che rimane del 2023.

Puoi leggere la recensione del vecchio modello A95K o comprare l’ultima versione in commercio che parte da 3300 euro, fortunatamente A95L ha una distribuzione leggermente migliore rispetto a Panasonic e puoi trovarlo a uno street Price che parte da:

LG C4

(disponibile nei formati: 55″ 65″ 77″ 83″) – sito ufficiale

La componentistica Wrgb EVO di cui è dotato rappresenta un compromesso eccellente, sicuramente ha il rapporto qualità prezzo più vantaggioso del lotto, e anche la disponibilità di formati è la più ampia possibile (42″, 48″, 55″, 65″, 77″, 83″).

Ovviamente non è il più luminoso, ma dal modello 2023 è migliorato molto, ora ha un picco di 910 nits e un display a 144hz, si rende ottimo in tutti gli aspetti, compresa l’eccellente parte Smart TV e la componentistica all’avanguardia con supporto alle ultime versioni di Dolby vision, 4 porte hdmi 2.1 e in generale quel bagaglio di sicurezza che deriva da 11 anni di esperienza LG nel settore Oled.

Trovare difetti degni di nota è impossibile, anche l’assemblaggio e la qualità dei materiali è buona, risulta solido nonostante un peso del TV davvero minimo anche nei formati più grossi, solo la parte audio non eccelle con un’emissione sonora da 40 watt , ma a parte questo il prezzo da fascia media senza dubbio lo pone tra i migliori TV oled in commercio. Puoi leggere la recensione di LG C4 o comprarlo a:

Samsung S90D / S94D

(disponibile nei formati: 55″ 65″ 77″ 83″) – sito ufficiale

E’ il terzo prodotto di Samsung con pannello QD Oled, una tecnologia realizzata internamente e ceduta anche a Sony (serie A95). Come riportato nel paragrafo apposito la presenza di quel pannello gli garantisce una gamma ampissima, con la possibilità di riprodurre colori brillanti e accesi come mai prima.

Rispetto al top di gamma Sony ha un processore video e una gestione del movimento che possiamo definire meno raffinata, tuttavia se nel tuo utilizzo la riproduzione di vecchi film a bassa definizione non rappresenta una priorità potrai tranquillamente soprassedere. In fatto di upscale ricorda sempre che tutte le fonti streaming e buona parte dei lettori inviano un segnale già upscalato, sgravando la tv da questo compito.

Questo modello supera quanto fatto dalla prima e seconda versione, qui abbiamo un picco luminoso di 1200 nits, una calibrazione nativa più raffinata e anche una parte smart tv più scattante.

Nei contenuti cinema e nelle serie TV la resa HDR ha un’impatto favoloso proprio grazie alle caratteristiche del moderno pannello, Samsung non supporta Dolby Vision in nessun modello per questioni di licenze, e questo può in effetti essere considerato un fattore negativo.

Tuttavia di positivo c’è uno street Price estremamente aggressivo e di fatto questa serie rappresenta una sorpresa, l’unico QD Oled sul mercato con un prezzo competitivo tanto che potrebbe facilmente essere l’oled con il miglior rapporto qualità prezzo spodestando la serie C di LG.

Puoi leggere la del vecchio modello S90 / S94C o comprare la nuova versione a partire da:

Ricorda che la serie S90 e S94 sono la stessa TV con rifinitura di diverso colore, spendendo qualcosa in più puoi anche optare per il modello S95D che ha un pannello ancora più luminoso e qualitativo, ma sopratutto ha l’elettronica in un box a parte separata dal display e connessa tramite un singolo cavo.

Se nel tuo utilizzo vuoi mettere la TV a filo muro, ma al tempo stesso desideri staccare e attaccare dispositivi di ogni genere questo formato potrebbe essere la scelta ideale in quanto persino l’alimentazione è collegata al box indipendente. Lo trovi a partire da:

Panasonic Z95A

(disponibile nei formati: 55″, 65″, 77″) – sito ufficiale

Panasonic Z95A
Panasonic Z95A

Z95A utilizza da un pannello Wrgb + MLA 2.0 di LG Display, ma applica le proprie personalizzazioni, a partire dal sistema per il raffreddamento che lo trasforma nel modello più luminoso 1600 nits di picco già con il profilo filmaker mode.

Come puoi vedere in foto include praticamente una soundbar integrata per un totale di ben 160 W con emissione sonora non solo dalla parte bassa, ma anche dall’alto e sul retro.

Z95A tra elettronica ed esperienza nel settore dispone della migliore calibrazione del lotto, gli studi e le applicazioni in ambito professionale in sede di regia e correzione colore vanno avanti da decenni e si riflettono perfettamente in questa TV che ha una resa realistica e naturale, la più fedele possibile alla visione originale del regista, nonché la più simile ai monitor di riferimento usati dai professionisti del settore dal costo di molte decine di migliaia di euro.

Le personalizzazioni applicate dal produttore giapponese sono riuscite in qualche modo persino a saturare maggiormente le tinte forti, avvicinandolo di più ai vantaggi di luminanza colore che offre un QD Oled, ma sempre tenendo come riferimento i sistemi professionali che paradossalmente hanno una saturazione massima inferiore a quella offerta dal Quantum-Dot.

Anche la gestione del movimento è praticamente perfetta, così come l’upscale di vecchie sorgenti native … in ambito cinematografico è chiaro che se la gioca con il Sony A95L per il primo posto, del resto anche il prezzo è paragonabile. Altro aspetto positivo supporta a tutti i formati HDR, nelle loro ultime versioni, ovvero sia HDR10+ Adaptive che Dolby Vision IQ.

Sul versante Smart TV quest’anno c’è stata una novità, grazie alla partnership con Amazon utilizza il sistema operativo Fire TV, e non più My Home Screen. Nonostante sia la sua prima implementazione in una TV di fascia top non ci sono sbavature di nessun tipo, gli ingegneri giapponesi hanno lavorato alla perfezione con unica eccezione per qualche App di streaming integrata che tende in certe casi a schiarire impercettibilmente troppo le zone scure, ma potrebbero aver già sistemato la cosa alla lettura di questo articolo.

Il cambio di sistema operativo di questo modello 2024 è una garanzia di aggiornamento e supporto a qualsiasi app futura, l’ultima versione del vecchio OS era completa di tutto, ma non poteva garantire di esserlo nei prossimi anni come garantisce ora Fire TV OS.

Unici difetti la presenza di sole 2 porte HDMI 2.1 delle 4 disponibili, e più in generale una disponibilità / distribuzione / prezzo non esemplare… il 55″ ha un prezzo che parte da 3200 euro, che facilmente sono troppi per alcune caratteristiche chiave come la calibrazione e l’upscale sempre più difficili da percepire rispetto ai prodotti più commerciali ed economici.

Philips Oled909

(disponibile nei formati: 55″, 65″, 77″) – sito ufficiale

Oled909 è la proposta Philips dotata di schermo Wrgb EVO MLA 2.0, il prodotto vanta il processore video P5 Perfect Picture eccellente per chi ama un tipo di interpolazione pesante, sopratutto sui vecchi contenuti SD nativi, ma offre anche una serie di impostazioni veramente ampia.

Con la modalità filmmaker mode si comporta bene esattamente come gradirebbe l’appassionato di cinema, anche lui supporta sia HDR10+ che Dolby Vision, con questi contenuti da un certo punto di vista essendo dotato dell’ultima tecnologia MLA 2.0 ci si aspetterebbe un picco luminoso molto simile a Z95A o G4, ma l’impostazione Philips è leggermente più conservativa di quello che potrebbe offrendo un picco luminoso di 1300 nits comunque più che adeguato a creare forte impatto visivo.

Molto positivo anche il sistema sonoro, un sistema 3.1 sviluppato da Bowers & Wilkins con woofer dedicato da 30W sul retro e 80W sonori complessivi. Ovvio se hai già una soundbar di un certo livello o un sistema audio dedicato per te questa dotazione è uno spreco di soldi.

Ma il punto forte del prodotto Philips nonché il motivo per cui è in questa lista dei migliori TV oled è l’ambilight, il proprietario effetto luminoso che mira a estendere la proiezione di quello che avviene sullo schermo in tutta la stanza, in questo modello c’è la dotazione massima, ovvero lavora su 4 lati, ed è stato anche potenziato con nuovi led e nuovi algoritmi per essere ancora più scenografico.

L’ambilight ha un gradimento del tutto personale, ma se vi piace l’immersione non avrete altra scelta che optare per questa TV unica in grado di offrire un’espansione della scena al di fuori del display credibile e coerente.

Il sistema operativo è Google TV (quindi completo di tutto) ma con diverse personalizzazioni, rispetto al passato in ambito gaming sono state introdotte le ultime funzionalità VRR, 120hz ecc.., anche in questo caso però l’HDMI 2.1 è presente solo su 2 dei 4 ingressi.

Il prezzo del prodotto è abbastanza alto, visto che si parla di 2400 euro per il 55″ ma considerando la dotazione Ambilight (in versione massima) e un sistema audio sopra la media potrebbe essere scelta molto valida, rimane però una scarsissima disponibilità e distribuzione.

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Redatto da: Pixeltv

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