LG G4 Recensione: Oled MLA di 2° Generazione
Quanto migliora l’OLED LG G4 ? Nuovo processore α11, 144hz, MLA di 2° generazione… è lui il migliore del 2024 ? vediamolo nella recensione.
L’oled top di gamma serie G è commercializzato nei formati:
- OLED55G45LW (55″ staffa zero-gap) – OLED55G46LS (55″ con piedistallo) Display MLA
- OLED65G45LW (65″ staffa zero-gap) – OLED65G46LS (65″ con piedistallo ) Display MLA
- OLED77G45LW (77″ zero-gap ) Display MLA
- OLED83G45LW (83″ zero-gap) Display MLA
- OLED97G45LW (97″ zero-gap) Display senza MLA
Come vedi per la prima volta è possibile comprare il 55 o 65 pollici con il piedistallo per tenerlo sul mobile al posto della staffa a muro. L’altra novità riguarda il formato da 83 pollici che ora include la tecnologia MLA dotata di Micro-lenti, mentre ne rimane escluso solo il 97 pollici.
Design zero-gap
La forma di G4 non è cambiata di una virgola dal modello precedente, si tratta comunque di un design incredibile con una parte frontale che ha cornici su 3 lati di 6 mm e 12 mm per quella in basso, nessun logo del produttore a vista come da tradizione.
Il profilo ha uno spessore costante e uniforme di 2,4 cm, il retro come in foto ha alcuni incavi per gli ingressi nel lato destro, la tv nasce per essere montata a muro tramite il sistema di staffa incluso chiamato zero gap proprio perchè aderisce completamente alla parete.
In questa nuova versione del prodotto invece del sistema di staffe zero-gap puoi avere un normale stand ufficiale incluso (sul 55 e 65 pollici), o altrimenti comprarne uno generico compatibile con il sistema vesa.
Parlando del piedistallo ufficiale è molto elegante e pulito, diverso da quello della serie C, si fissa sul retro tramite 4 viti e anche se oscilla leggermente quando toccato sembra decisamente stabile, almeno sul 55 pollici. Tale stand tiene lo schermo perfettamente verticale e permette la scelta di posizionare 2 diverse altezze; ovvero a 5,8 cm dal tavolo o 10 cm permettendo in questo caso di posizionare davanti una soundbar.
Nel complesso la qualità costruttiva e i materiali sono i migliori in assoluto, è la tv più solida e ben assemblata in commercio, lo è da anni ormai… l’unico prezzo da pagare è un peso leggermente sopra la media degli altri oled in particolare rispetto alla serie C di LG o a S90 di Samsung. Ma c’è un motivo valido, prima di tutto è interamente in metallo, inoltre ha al suo interno una lastra di dissipazione dedicata che garantisce basse temperature e di conseguenza scongiura il burn-in (infatti è l’unica TV con garanzia sul pannello per 5 anni senza bisogno di estensioni e simili).
Qualità visiva MLA 2 gen
LG G4 è il top di gamma dell’anno, dotato come sempre di display di classe superiore rispetto alla serie C, in questo 2024 usa nuovamente la tecnologia Meta OLED (o MLA), ma di seconda generazione, sempre arricchita di micro-lenti. Il concetto è ormai chiaro, c’è una matrice di micro-esagoni convessi, contenente circa 5000 micro-lenti per ogni singolo pixel, il che si traduce in 42,4 miliardi di micro-lenti su un pannello da 77 pollici.
Queste micro-lenti amplificano la luce generata dalla componente organica, migliorando sia la luminosità sia la luminanza dei pixel senza bisogno di aumentare il voltaggio, aspetto vantaggioso sia per i consumi sia per la durata del pannello. Per comprendere meglio il sistema MLA, si può immaginare ogni pixel come una piccola stanza con una sola fonte di luce: riempiendola di specchi, la luce si riflette molte volte, generando un effetto luminoso più intenso.
Al di la di questo che già avveniva nel modello G3, il picco luminoso non viene stravolto e anzi con profilo filmmaker mode non si spinge oltre i 1500 nits , in realtà arriva a 2200 nits con l’inguardabile modalità vivace, che rimane comunque distante dai 3000 nits promessi dal marketing.
Questo non vuole essere un difetto rimane l’oled più luminoso in commercio, e per moltissimi la migliore tv oled del 24 inoltre anche se il picco è uguale è migliorato in quelle zone luminose che vanno dal piccolo al medio, tra il 10% e il 50% dello schermo c’è un’incremento fino a 130 nits e questo contribuisce a fare la differenza con molti contenuti reali !
La tecnologia Meta OLED non solo aumenta la luminosità, ma migliora anche la saturazione e purezza dei colori. Sebbene il sub-pixel bianco del sistema WRGB di LG continui a influire sulla purezza, questa TV si avvicina molto ai monitor di riferimento utilizzati dai registi, display che costano decine di migliaia di dollari.
Certo in fatto di luminanza e saturazione dei colori MLA di seconda generazione è rimasto uguale al precedente modello, non raggiunge i livelli dei QD-Oled, ma del resto i quantum dot superano il riferimento… e si tratta di colori che nei contenuti reali se va bene sono visibili in qualche fotogramma.
Nell’uniformità siamo sempre su altissimi livelli, nessuna vignettatura o bande visibili ne con le schermate grigie ne tantomeno con quelle scure vicino al nero che in passato erano a volte percepibili. Ovviamente i contenuti sportivi rendono al meglio su questa tecnologia, non solo per l’assenza di qualsiasi tipo di DSE, ma anche per i tempi di risposta dei pixel istantanei, fattore che è comunque prerogativa di qualsiasi oled non solo di questo modello.
L’angolo di visione è sempre perfetto, il sistema a micro-lenti ha espanso ulteriormente la possibile inclinazione, il colore non varia da posizioni talmente estreme che non hanno nemmeno senso, ma anche questo è un’aspetto rimasto identico all’ottimo G3.
Lo stesso discorso si può applicare alla gestione dei riflessi, che rimane ottima, con il suo sub-strato che è un po più opaco del modello G2, i forti punti luminosi riflessi prendono una dominante violacea, ma in generale è in grado di apparire lo stesso molto scuro anche in ambiente luminoso.
Il processore α11, questa volta è esclusivo della serie G, devo dire che si comporta egregiamente con qualsiasi fonte anche quelle a 480p e 575i, tuttavia del resto anche il processore α9 gen 7 di LG C4 è di alto livello, e in questo aspetto non ho notato nessuna differenza. Si comporta egregiamente allo stesso modo up-scalando l’immagine in modo naturale e bilanciato, pur lasciando la possibilità di aumentare disturbo o attivare il Super resolution per interventi un po più pesanti.
Colore e calibrazione di LG G4
Fatte le dovute premesse ricordo che alla prima accensione dopo la solita configurazione c’è l’ AI Picture Wizard che via aiuta a impostare alcuni parametri, come sempre si consiglia di ignorare la cosa e successivamente disattivare il risparmio energetico.
Come sempre il profilo più calibrato per qualsiasi utilizzo è il filmmaker mode, del resto quest’anno per la prima volta è attivabile anche con i contenuti Dolby Vision, non che il precedente dolby vision con profilo cinema fosse tanto distante, ma è lo stesso un’aggiunta piacevole che lo differenzia da G3.
Per quanto riguarda la luminanaza e saturazione non raggiunge ancora i livelli dei QD-Oled, tuttavia l’algoritmo Dynamic Color Boosting di LG accorcia ancora un pò le distanze nella resa visiva, proprio come per la luminosità maggiore c’è una tendenza software a spingere sull’acceleratore.
Anche per la gestione dell’HDR e del Dolby vision ci sono delle differenze, per la prima volta sono stati introdotti in modo più marcato micro-contasti via software, è una piccola manipolazione della gamma nativa atta a evidenziare maggiormente i piccoli contrasti, infatti lo si nota anche quando le elaborazioni come super risoluzione o nitidezza sono disattivi. Non è il primo produttore a farne uso, Sony per esempio lo utilizza da anni senza comunque aver mai ricevuto le critiche dei puristi.
LG G4 offre anche la possibilità introdotta l’anno scorso di regolare manualmente il tone mapping HDR per 1.000, 4.000 e 10.000 nits a seconda dei contenuti, ma di base è meglio lasciare che sia la TV a riconoscere la sorgente.
Il nuovo modello offre dettagli molto scuri vicinissimi al nero più visibili di prima, se la fonte ha una compressione accettabile non c’è nessun overshoot cromatico e inoltre gli stessi colori scurissimi hanno una maggiore saturazione rispetto al modello G3, in altre parole gli scuri possono essere più saturi, ed è un risultato ottenuto non grazie a specifiche diverse del pannello ma piuttosto dall’elaborazione del nuovo processore video α11.
Movimento con minori artefatti
Le premesse per qualsiasi oled sono dei tempi di risposta istantanei che rendono impossibile qualsiasi forma di “effetto scia”, la riproduzione dei fotogrammi è talmente precisa che i 24hz cinematografici possono sembrare poco fluidi, l’attivazione della funzione “real cinema” ottimizza le cose per simulare quello che viene offerto al purista tramite la video-proiezione.
In ogni caso a eccezione del purista consiglio l’attivazione di Trumotion con il setting Movimento Cinematografico o Naturale, questi rappresentano il miglior compromesso tra fedeltà e fluidità… per chi invece volesse avere l’effetto soap opera c’è il setting Uniforme e infine Personalizzato (dove agire in modo preciso).
L’impostazione Movimento Cinematografico anche se difficilmente riscontrabile a occhio nudo ora analizza la quantità di movimento e i livelli di contrasto del segnale video per poi applicare una compensazione delle sfocature adattiva, utilizzare questa modalità sul G4 comporta meno artefatti di interpolazione rispetto al G3 dell’anno scorso, e anche un’immagine leggermente più fluida.
Ora quando si parla di contenuti in movimento i processori top di gamma differiscono tra loro solo nella qualità degli interventi pesanti, quindi possiamo affermare che solo con l’effetto soap opera su contenuti a basso framerate possiamo vedere differenze, e qui torniamo al confronto con l’LG G3… il nuovo processore video α11 montato solo su questo modello elabora con meno artefatti il materiale di bassa qualità come canali televisivi o video YouTube, su G3 era presente qualche impercettibile micro-stuttering con contenuti a 50 Hz, cosa che non avviene su G4.
Inutile dire che siamo di fronte a un prodotto nel complesso con un’eccellente gestione del movimento, ideale per la riproduzione di qualsiasi contenuto, ovviamente è perfetto anche e sopratutto con quelli sportivi grazie all’uniformità del pannello, i miglioramenti sono minimi e tutto il resto riguarda più che altro il gusto personale delle impostazioni.
L’impatto HDR al buio lascia senza parole !
Gaming con Dynamic HDR Color Boosting
Sappiamo da sempre che gli Oled LG sono i migliori prodotti per il gaming in commercio, inutile citare le 4 porte hdmi 2.1 full band da 48gbps, la compatibilità con il VRR certificato Freesync Pro e G-sync, l’HGiG, il supporto al Dolby Vision (nel gaming) e la comoda interfaccia visiva.
Non cambiano i valori di input-lag stabili (ma eccellenti) di 10ms a 60hz, ma attivando il boost mode o giocando a 120 / 144hz scende fino a 5ms, i 144hz sono un’implementazione del 2024 e ovviamente possono essere sfruttati solo tramite PC gaming, a riguardo è sempre presente la spunta del 4:4:4 Pass Through hdmi per un segnale dal PC non compresso.
Tuttavia sono tutte cose che potete trovare anche sull’ Oled LG C4, vale la pena quindi concentrarci sulle specificità di questo modello, in particolare l’algoritmo Dynamic HDR Color Boosting è ora disponibile anche in modalità Game Optimizer, consentendogli una vivacità dei colori saturi e brillanti esattamente come con i contenuti cinema (l’anno scorso si perdeva un centinaio di nits nel gaming HDR).
Segnalo anche che c’è una nuova spunta Dolby Vision PC, che consente agli utenti di usufruire di questa modalità da un PC HDMI, ovviamente è una funzione sempre legata al gaming e fa piacere ci sia, anche se di default con modalità Game Optimizer attivo Dolby Vision risulta un po troppo luminosa nelle zone medie e scure, facilmente con i vari aggiornamenti aggiusteranno la cosa.
L’utilizzo del VRR è perfetto, del resto LG lo supporta da almeno 5 anni, in tutti i display crea qualche effetto flickering/sfarfallio del nero in brevi istanti di caricamento schermate, questo avviene perché le TV lavorano tra i 40 e i 144Hz e spesso una schermata di caricamento nella sua fase finale scende anche a 5 fps, questi bassi framerate hanno sempre creato qualche sfarfallio del nero anche se ininfluente.
Per questo esiste il Low Frame-rate Compensation (LFC) che ottimizza questa situazione, ora premetto che sono i videogiochi stessi ormai a essere sempre più ottimizzati nell’evitarlo, posso comunque constatare che anche usando titoli che hanno qualche anno G4 ha ottimizzato molto di più questo aspetto.
Le funzioni gaming cloud supportano GeForce Now in modo eccellente 4k 60fps, ma anche Amazon Luna e utomic, manca invece Xbox Game Pass che a quanto pare è ancora esclusiva di Samsung.
La resa complessiva è ai massimi livelli, inutile specificare che il picco luminoso così alto abbinato ai neri assoluti generano anche nel gaming un’impatto visivo mozzafiato, qualcuno potrebbe dire che i colori non raggiungono la saturazione dei QD-OLED ed è vero, ma ha moltissimi altri vantaggi che dal mio punto di vista lo rendono comunque il migliore in commercio.
Inoltre è un’oled che si può usare per giocare giornate intere senza preoccupazioni, la lastra di dissipazione integrata tiene basse le temperature, tanto che è l’unica TV il cui produttore arriva a garantire il pannello 5 anni contro il burn-in ! L’unica nota se vogliamo negativa è riferita al fatto che il formato più piccolo è un 55 pollici, quindi anche se quest’anno c’è lo stand incluso non è proprio un formato da scrivania.
Smart TV: WebOS 24 e aggiornamenti per 5 anni
WebOS 24 non porta sostanziali novità, dopo aver inserito i profili personalizzati per membro della famiglia e una sempre più raffinata intelligenza artificiale nel proporre i contenuti che potrebbero interessarci. Il menu Quick Setting per le impostazioni di sistema è molto comodo e mostra le funzioni più usate in comodi TAB, ma che in questo caso è una funzione aggiunta nel 23.
Tra le novità segnalo l’introduzione di un chatbot che ti può aiutare negli usi e impostazioni ottimali.
La reattività del sistema è ottima, ma perfettamente in linea con l’ultimo anno, nonché identica alla velocità del modello C4, WebOS 24 ha tra le sue funzioni native il RemoteMeeting per le videoconferenze, il tab Multi View che visualizzare più sorgenti allo stesso tempo tramite PIP o schermo diviso, c’è sempre Sport Alert per avvisarti di eventi sportivi, e ovviamente il noto Art Gallery per rendere la TV un quadro interattivo che visto il design della TV rimane un pezzo forte per l’arredo domestico.
Inutile parlare nel 2024 di APP in quanto WebOS come gli altri sistemi ha il suo store completo di tutto, le app vengono spesso aggiornate e c’è una forte cura nel design e nell’ottimizzazione del codice per tutte quelle più importanti.
Il telecomando in dotazione è sempre lo stesso da anni il Magic Remote , si potrebbe criticare il fatto che in un top di gamma del genere sia sempre tutto in plastica, alimentato a batterie e senza la retroilluminazione, però non si può ignorare che sia anche l’unico ad avere l’iconico e funzionale sistema di puntamento integrato.
I comandi vocali sono legati al microfono presente sul telecomando, funziona bene e ovviamente è compatibile con il resto della domotica connessa al sistema LG o a qualsiasi prodotto con certificazione Matter, mentre per lo streaming c’è il supporto Apple Airplay e Chromecast.
Audio a 11.1.2 canali virtuali
Nell’audio la miglioria del 2024 è legata a nuovi algoritmi, il sistema α11 AI Sound Pro promette un Upmix virtuale a 11.1.2 canali, e una certa differenza di immersione è anche evidente, naturalmente non distinguerai tutti questi canali anche perchè ricordo che la dotazione hardware non è cambiata, si parla di un sistema 4.2 canali per un totale di 60W.
Come top di gamma sono specifiche al limite dell’accettabile, non sostituiscono una soundbar, ma possono essere abbastanza per stanze di medie dimensioni, del resto dialoghi sono sempre stati molto puliti e comprensibili tramite l’apposita funzione, i medi sono accettabili e i bassi patiscono un po il sottile spessore del TV.
La porta HDMI 3 è quella destinata alla funzione eArc per il passaggio di audio non compresso, i codec supportati vedono Dolby Atmos, Digital e il vecchio DTS che è tornato a essere supportato già dal G3… se ci abbini una soundbar LG puoi usare la funzione Wow Orchestra per sfruttare anche i diffusori della TV insieme alla bar, visto che sono comunque 60W se la soundbar è economica potrebbe valerne la pena.
Appare chiaro che per via di dimensioni e design l’audio non è quello di un top di gamma, ma è anche vero che chi compra una TV di questo tipo si affida sempre a impianti dedicati, trovandosi spesso a pagare una parte sonora che poi non sfrutta.
Prezzo e contesto di mercato
LG G4 (sito ufficiale) si candida per essere il miglior oled in commercio sopratutto considerando il rapporto qualità / prezzo con gli altri top di gamma come Sony A95K e Panasonic Z95A, le migliorie rispetto a G3 non sono molte e si possono riassumere in:
- Maggiore luminosità e luminanza nei toni medi
- Miglior gestione delle zone molto scure
- Processore α11 interpola meglio scene in movimento e 144Hz
- HDR più spinto nel gaming
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Redatto da: Pixeltv
G4 è un prodotto incredibile per chi non vuole rinunciare a niente, il suo schermo OLED MLA 2.0 ha la migliore resa possibile al buio, è ottimo di giorno, vanta un processore video nuovo e ancora più raffinato con i contenuti di bassa qualità... chi sceglie questa TV non rinuncia neanche al design perchè grazie al suo spessore uniforme e alle staffe su misura filo-muro figura meglio di un quadro a parete. Trovare un difetto a LG G4 rimane impossibile, anche se dal modello dell'anno prima non c'è stato un grande upgrade resta una scelta vincente per chi vuole fruire di qualsiasi contenuto al meglio.
Design:Il design comprende lo spessore, la dimensione delle cornici, la qualità costruttiva, progettuale e i materiali.
Una luminosità alta consente HDR di maggiore qualità e una visione migliore sopratutto in ambiente luminoso.
Il rapporto tra il bianco più luminoso e il nero. Più scuro è il nero, maggiore sarà il contrasto.
Si riferisce a quanto sono uniformi le schermate a tinta unita, nella normale visione influisce sulla qualità di scenari come cieli, campi da calcio, pavimenti e simili. Nelle tv più economiche ci può essere tanta differenza anche tra gli stessi modelli.
Si riferisce alla calibrazione nativa e alla quantità di colori che riesce a riprodurre.
Un valore alto indica che puoi guardare lo schermo da posizione angolata senza avere alterazioni cromatiche.
La qualità nella riproduzione di scene in movimento. Valuta anche interpolazione dei contenuti e tempo di risposta del pannello.
Input-lag è il tempo in millisecondi tra il ricevimento del comando e la sua visualizzazione a schermo, in questa categoria si valutano anche le funzionalità legate al gaming.
Il sistema operativo della TV, si valutano funzionalità, semplicità e reattività.
Valuta come si sente la sola TV, ma anche le funzionalità di espansione e codec supportati.
▲ Solido compatto e ben assemblato
▲ Garantito 5 anni contro il burn-in
Suddiviso in gruppi LCD IPS, LCD VA, QLED, OLED. Per la differenza tra LCD vedi: +info LCD, per la differenza tra Qled e Oled: Oled VS Qled
La sorgente di luce può essere LED, MiniLED, o assente se i pixel sono auto-illuminanti (oled). I led possono essere direct (su tutto il retro) o edge (solo su una o più cornici)
Lo Spegnimento selettivo della retroilluminazione al fine di offrire un nero migliore, maggiorni sono le zone indipendenti, maggiore sarà la qualità dei neri in certe situazioni. Gli Oled non ne hanno bisogno +info sul local dimming
Attualmente può essere 8bit o 10bit e cambia il numero di colori che può riprodurre. Gli Hz sono il numero di volte al secondo che la tv ridisegna l’immagine, può essere a 60Hz, 120Hz o 144hz +info sugli Hz
HDR è la gamma cromatica estesa. Le versioni di HDR dinamiche sono Hdr10+ e Dolby Vision: +info HDR
Un valore di nits più alto offre una copertura colore superiore e una migliore visione sopratutto in ambiente luminoso. Il dato riporta una media su contenuti HDR reali, il volore medio oggi è circa 450 nits..
Misurazione riferita a quanti colori visualizza la TV, la gamma DCI P3 ha ampiezza simile a quella Adobe RGB, ma si espande di più in zone rosse e gialle, meno in quella del ciano e del verde.
Misurazione riferita a quanti colori visualizza la TV, la gamma Rec.2020 ha ampiezza ultra-wide molto più ampia della DCI P3, è destinata sopratutto ai contenuti video moderni.
Lo spazio colore DCI P3 abbinato alla luminanza diventa volume colore DCI P3, misura quante variazioni luminose si possono produrre del singolo colore rapportate a uno schermo ipotetico con luminosità 1000 nits.
Lo spazio colore REC 2020 abbinato alla luminanza diventa volume colore REC 2020, misura quante variazioni luminose si possono produrre del singolo colore rapportate a uno schermo ipotetico con luminosità 10.000 nits.
E' il tempo in millisecondi tra il ricevimento del comando e la sua visualizzazione a schermo, un valore più basso è migliore, oggi il valore medio è di 20ms +info sull'input-lag
E' il tempo che impiega un pixel a cambiare il suo stato/colore, nello specifico viene riportato quanto ci mette a variare il suo stato dell'80% (che è più di quello che in media avviene nelle scene reali). Un valore medio per un LCD è 6ms, valori troppo alti generano il classico "effetto scia" o ghosting.
Funzione che sincronizza i frame generati dalla console/PC con quelli riprodotti a schermo +info VRR
Funzione che riconosce se stai giocando e attiva in automatico la modalità game.
Funzione legata a un consorzio che imposta delle direttive per il corretto e calibrato uso di HDR nel mondo del gaming, la sua attivazione imposta in automatico la corretta gamma e tone/mapping per la TV utilizzata.
Riferito alla possibilità di inviare contenuti da smartphone/tablet o PC