Sony XG70: Recensione
Sony XG70 è un LCD con pannello IPS, (tranne che il 55 pollici VA) rappresenta l’entry level 2019 del produttore giapponese, vediamo le specifiche e la recensione nel dettaglio.
Il prodotto esiste in Italia in questa varietà di formati:
- KD-43XG70 (43 pollici pannello IPS)
- KD-49XG70 (49 pollici pannello IPS)
- KD-55XG70 (55 pollici pannello VA)
- KD-65XG70 (65 pollici pannello IPS)
- KD-75XG70 (75 pollici pannello IPS)
Design
Lo stand è composto da 2 piedini, risultano abbastanza grandi, lo spazio occupato sul tavolo non è poco, nonostante tutto qualche oscillazione è comunque presente toccando il pannello.
Il retro è semplice, ma ben costruito, c’è una gestione dei cavi solo con incastro sul retro dei piedini.
La parte frontale non si distingue da un’altra centinaia di prodotti, ha dei bordi laterali di 1,6 cm, quindi nella media, mentre il profilo della TV ha uno spessore massimo di 8 cm, risulta quindi un pò più spesso della media attuale, e se montato a muro il suo spessore si nota abbastanza.
La qualità costruttiva di XG70 è ottima, è composto con materiali plastici e metallici di qualità, un prodotto solito, non scricchiola in nessuna occasione, e appare molto ben assemblato. Anche dopo molte ore di utilizzo la TV non supera mai i 40°.
Qualità visiva
Come riportato in precedenza si tratta di un pannello LCD con pannello IPS su tutti i formati, tranne che nel formato da 55 pollici dove viene usato un pannello di tipo VA.
Sony lo chiama triluminos display, per via di una speciale composizione dei pixel. Per quanto riguarda la retroilluminazione i modelli più grandi KD-55XG70 (55″), KD-65XG70 (65″), KD-75XG70 (75″) utilizzano Direct-LED (quindi i Led sono posti su tutto il retro del pannello), mentre il 43 pollici KD-43XG70 è il 49 pollici KD-49XG70 usano una retroilluminazione EDGE LED, con i Led solo lungo il perimetro del pannello.
Il rapporto di contrasto risulta basso, sui formati da 43, 49, 65 e 75 pollici monta un pannello IPS, e questo lo porta ad avere un contrasto di: 1050:1, la TV non ha funzioni di local dimming per migliorare il contrasto, questo valore è però normale per il tipo di tecnologia usata.
La luminosità massima si spinge fino a 420 nits, un valore discreto per normali contenuti SDR, ma leggermente limitato nella fruizione di contenuti HDR, restando in tema Sony supporta in questo modello solo HDR10, HLG, purtroppo non supporta nessun tipo di HDR con metadati dinamici, una scelta sicuramente discutibile anche se si tratta del loro prodotto entry level.
L’uniformità del pannello non eccelle, le schermate grigie non sono molto uniformi, è presente un leggero effetto DSE (schermo sporco), e gli angolini sono decisamente più scuri rispetto alla parte centrale.
Le schermate nere non convincono, è presente del clouding (effetto nuvola) e in generale la visione al buio non è delle migliori proprio per questi neri poco convincenti e bagliori luminosi.
I difetti elencati fino a questo momento sono da attribuire al tipo di pannello IPS, aspetti dove i pannelli VA in questa fascia di prezzo risultano migliori, ma questo Sony XG70 ha anche dei vantaggi;
L’angolo di visione per esempio è buono, regge tranquillamente fino a 50° di inclinazione senza subire significative variazioni, il tipo di pannello gestisce molto bene i riflessi e le luci ambientali.
In conclusione la TV è più adatta a un’utilizzo diurno, situazione in cui, si vede meglio di quanto ci si potrebbe aspettare dalle misurazioni riportate.
Le immagini riprodotte infatti, forse per il tipo di pixel utilizzati da Sony, o forse per il tipo di Led, ma nel complesso risultano più nitide e apprezzabili delle aspettative.
KD-55XG70 (il 55 pollici) ha un pannello VA
Questo tipo di pannello in certi aspetti è molto diverso dagli altri, il rapporto di contrasto è di 5800:1, e ovviamente i neri sono molto più scuri, rendendo la visione al buio molto più convente. A risentirne è invece l’angolo di visione che cala a drasticamente a 30° di inclinazione sopportabili. Tutti gli altri aspetti restano invariati.
Calibrazione
Sony offre delle impostazioni native sicuramente accettabili, tuttavia con un’apposita calibrazione ha comunque dei margini di miglioramento che solo un’occhio molto attento può notare.
Il volume del colore non è il massimo, le tinte eccessivamente sature e brillanti non raggiungono alti livelli, ma questo per via della luminosità massima di 420nits e lo scarso rapporto di contrasto.
La riproduzione delle sfumature invece è decisamente buona, il pannello a 8BIT+FRC mostra grande equilibrio e sopratutto assenza di banding.
Visto in movimento
Come da tradizione il produttore giapponese ha una grossa esperienza nel settore, infatti il processore X-Reality™ PRO elabora le immagini nel migliore dei modi, le scene scorrono fluide, il tempo di risposta del pannello è nella media per gli LCD ( 4,5 ms ), e anche l’interpolazione di movimento chiamata motionflow XR lavora molto bene senza creare artefatti.
Tuttavia non bisogna scordare che si tratta di un modello entry-level, e la scelta di utilizzare un pannello a 60hz in tutti i formati non gli permette di raggiungere alti livelli come per esempio il top di gamma XG95.
Input Lag altino
XG70 è prodotto da chi ha creato Playstation, tuttavia non brilla in questo aspetto, infatti con 4k e HDR attivo l’input lag è di 32ms (con la modalità game attiva).
Il valore anche se permette di videogiocare abbastanza bene, non raggiunge la reattività degli altri produttori, in particolare di Samsung, che anche nei prodotti più economici del 2019 riporta un input-lag praticamente dimezzato.
Disattivando la modalità game si passa a 65ms, tutto sommato ancora giocabile in titoli non competitivi.
Non ci sono funzioni HDMI 2.1 supportate, non è supportato il Variable Refresh Rate.
Smart TV basato su Linux
In questo modello hanno scelto di non utilizzare il classico sistema operativo Android TV, così ci si ritrova con un sistema operativo proprietario basato su linux, se in un primo momento si può storcere il naso di fronte a questa scelta, con l’utilizzo ci si ricrede.
Mentre Android tende a girare fluido e veloce solo sui modelli di fascia media e alta, questo OS proprietario girà molto bene, risulta sempre reattivo, e nel complesso dispone di tutte le app più comuni quali YouTube, Netflix ecc.., (pre lo Storage delle App sono presenti 16Giga di memoria.
C’è anche un browser e un buon lettore multimediale.
Il telecomando è del tutto standard, con tasti appositi per YouTube e Netflix.
Audio
Come tutte le TV entry level la qualità sonora non eccelle, dispone di 2 piccoli altoparlanti da 10watt, sufficienti solo per ascolto in piccole stanze, e a ridotti volumi, i bassi come al solito sono quasi del tutto assenti.
Redatto da: Pixeltv
Sony XG70 è un prodotto controverso, la scelta di usare un pannello IPS (in quasi tutti i formati) limita il contrasto, l’uniformità, e in generale la qualità di utilizzo al buio, del resto per lo stesso motivo vanta un buon angolo di visione. Non si condivide la scelta di non supportare nessuno dei due tra Dolby Vision e HDR10+, e si fatica ad accettare il fatto che non è una TV particolarmente adatta a videogiocare. Anche se in una fascia di prezzo “entry level” ci si aspetterebbe specifiche migliori di quelle riportate, tuttavia al di la delle misurazioni, il prodotto durante un utilizzo diurno rende meglio di quanto i dati lasciano intendere, e gestisce bene le immagini in movimento di film ed eventi sportivi. Una nota positiva a parte riguarda il formato da 55 pollici l’unico dotato di pannello VA, che presenta un contrasto migliore e una visione molto più piacevole al buio, sicuramente il formato consigliabile tra quelli disponibili.
Design:Il design comprende lo spessore, la dimensione delle cornici, la qualità costruttiva, progettuale e i materiali.
Una luminosità alta consente HDR di maggiore qualità e una visione migliore sopratutto in ambiente luminoso.
Il rapporto tra il bianco più luminoso e il nero. Più scuro è il nero, maggiore sarà il contrasto.
Si riferisce a quanto sono uniformi le schermate a tinta unita, nella normale visione influisce sulla qualità di scenari come cieli, campi da calcio, pavimenti e simili. Nelle tv più economiche ci può essere tanta differenza anche tra gli stessi modelli.
Si riferisce alla calibrazione nativa e alla quantità di colori che riesce a riprodurre.
Un valore alto indica che puoi guardare lo schermo da posizione angolata senza avere alterazioni cromatiche.
La qualità nella riproduzione di scene in movimento. Valuta anche interpolazione dei contenuti e tempo di risposta del pannello.
Input-lag è il tempo in millisecondi tra il ricevimento del comando e la sua visualizzazione a schermo, in questa categoria si valutano anche le funzionalità legate al gaming.
Il sistema operativo della TV, si valutano funzionalità, semplicità e reattività.
Valuta come si sente la sola TV, ma anche le funzionalità di espansione e codec supportati.
▲ angolo di visione
▼ nessun HDR dinamico supportato
Suddiviso in gruppi LCD IPS, LCD VA, QLED, OLED. Per la differenza tra LCD vedi: +info LCD, per la differenza tra Qled e Oled: Oled VS Qled
La sorgente di luce può essere LED, MiniLED, o assente se i pixel sono auto-illuminanti (oled). I led possono essere direct (su tutto il retro) o edge (solo su una o più cornici)
Lo Spegnimento selettivo della retroilluminazione al fine di offrire un nero migliore, maggiorni sono le zone indipendenti, maggiore sarà la qualità dei neri in certe situazioni. Gli Oled non ne hanno bisogno +info sul local dimming
Attualmente può essere 8bit o 10bit e cambia il numero di colori che può riprodurre. Gli Hz sono il numero di volte al secondo che la tv ridisegna l’immagine, può essere a 60Hz, 120Hz o 144hz +info sugli Hz
HDR è la gamma cromatica estesa. Le versioni di HDR dinamiche sono Hdr10+ e Dolby Vision: +info HDR
Un valore di nits più alto offre una copertura colore superiore e una migliore visione sopratutto in ambiente luminoso. Il dato riporta una media su contenuti HDR reali, il volore medio oggi è circa 450 nits..
Misurazione riferita a quanti colori visualizza la TV, la gamma DCI P3 ha ampiezza simile a quella Adobe RGB, ma si espande di più in zone rosse e gialle, meno in quella del ciano e del verde.
Misurazione riferita a quanti colori visualizza la TV, la gamma Rec.2020 ha ampiezza ultra-wide molto più ampia della DCI P3, è destinata sopratutto ai contenuti video moderni.
Lo spazio colore DCI P3 abbinato alla luminanza diventa volume colore DCI P3, misura quante variazioni luminose si possono produrre del singolo colore rapportate a uno schermo ipotetico con luminosità 1000 nits.
Lo spazio colore REC 2020 abbinato alla luminanza diventa volume colore REC 2020, misura quante variazioni luminose si possono produrre del singolo colore rapportate a uno schermo ipotetico con luminosità 10.000 nits.
E' il tempo in millisecondi tra il ricevimento del comando e la sua visualizzazione a schermo, un valore più basso è migliore, oggi il valore medio è di 20ms +info sull'input-lag
E' il tempo che impiega un pixel a cambiare il suo stato/colore, nello specifico viene riportato quanto ci mette a variare il suo stato dell'80% (che è più di quello che in media avviene nelle scene reali). Un valore medio per un LCD è 6ms, valori troppo alti generano il classico "effetto scia" o ghosting.
Funzione che sincronizza i frame generati dalla console/PC con quelli riprodotti a schermo +info VRR
Funzione che riconosce se stai giocando e attiva in automatico la modalità game.
Funzione legata a un consorzio che imposta delle direttive per il corretto e calibrato uso di HDR nel mondo del gaming, la sua attivazione imposta in automatico la corretta gamma e tone/mapping per la TV utilizzata.
Riferito alla possibilità di inviare contenuti da smartphone/tablet o PC