Sonos Beam: Recensione
Sonos Beam è la soundbar più economica dell’azienda americana, nella recensione analisi del singolo prodotto e di eventuale abbinamento ad altre casse per impianto espanso 5.1
Cos’è Sonos Beam?
È la seconda soundbar di Sonos, azienda Americana che si sta ritagliando uno spazio sempre più ampio nel settore della riproduzione audio, questo nuovo modello utilizza un design compatto e aggiunge un’uscita HDMI con ARC, fattore che la porta inevitabilmente a competere nel settore home audio/video
Sonos infatti ha il suo predominio nel mercato dei multi-room wireless dove riscuotere un notevole successo, sopratutto con l’avvento degli assistenti vocali di Amazon, Google e Apple. L’azienda ha saggiamente adottato un approccio piattaforma aperta agli assistenti vocali, con il supporto integrato per Amazon Alexa e Google Assistant in arrivo in un futuro aggiornamento. C’è anche il supporto per AirPlay 2 di Apple, concedendo una tripletta impressionante in questo aspetto.
Comunque BEAM è una semplice soundbar / cassa wireless di qualità, e dal prezzo relativamente contenuto, la confezione offre solo la barra e i cavi di connessione, non ha un subwoofer separato in quanto è stata progettata per emettere anche i bassi, tuttavia come vedremo in seguito è altamente espandibile con gli altri prodotti fino a diventare un sistema 5.1 completo e senza fili.
Design e dimensioni
Sonos Beam utilizza un design accattivante e compatto, la nuova soundbar è più piccola (ed economica) rispetto alla precedente PlayBar, ma è anche molto piccola rispetto a tutte le altre soundbar. Il prodotto misura 65,1 x 6,9 x 10 cm (LxAxP), si può posizionare davanti alla TV, o appesa al muro, tramite il supporto da parete opzionale.
Questa soundbar non è solo compatta, ma ha un design moderno e accattivante, partendo dall’imballo si nota subito la cura maniacale del prodotto, di fatto sembra di scartare un prodotto Apple, è possibile acquistarla in colorazione nera o bianca, anche i cavi in dotazione sono in tinta, giusto per ribadire la cura del prodotto.
Prendendola in mano ci si rende subito conto dell’altissima solidità, la qualità delle plastiche, la perfetta rifinitura del prodotto. Beam presenta i controlli (sensibili al tocco) nella parte superiore e una griglia audio ricoperta in tessuto lungo tutto il perimetro, anche sul retro dove sono presenti gli ingressi.
Qualità Sonora
In termini di prestazioni effettive, il Beam utilizza quattro driver ellittici full-range combinati con un tweeter centrale. Tutti sono stati sviluppati internamente, progettati per massimizzare l’area della superficie di radiazione sonora.
Ci sono anche tre diffusori passivi per migliorare le prestazioni dei bassi, l’intera soundbar è stata attentamente ottimizzata da Sonos, e purtroppo non ci sono specifiche ufficiali a riguardo.
La risposta in frequenza stereo di Sonos Beam è buona. Il profilo sonoro è ben bilanciato e calibrato. Durante l’ascolto di programmi televisivi con la sola soundbar l’audio viene distribuito attraverso la parte anteriore della stanza, il dialogo appare chiaro e forte (c’è anche l’impostazione tramite APP per migliorare i dialoghi), mentre la musica e tutti gli effetti sonori sono ben resi, i bassi considerando la sola soundbar sono buoni ma non sembrano lavorare al massimo del potenziale con i contenuti video.
Praticamente perfetto durante la riproduzione di brani musicali da spotify o altro fornitore, in questa situazione i bassi vengono sparati al massimo del loro potenziale e si vede tutta l’esperienza di Sonos nel campo puramente musicale
Chiaramente la sola soundbar non può ottenere i bassi come avesse un subwoofer a parte, per chiarire si comporta molto meglio di tutte le altre soundbar senza subwoofer dedicato, ma al tempo stesso per ottenere dei veri bassi profondi sarete costretti a comprare il subwoofer opzionale, un prodotto di altissima qualità, ma che purtroppo costa più della soundbar.
La spazialità del suono teoricamente poteva essere un punto debole della soundbar, essendo molto compatta la distanza tra i due canali frontali è poca, tuttavia Sonos Beam riproduce i canali stereo con molta ampiezza, gli altoparlanti laterali funzionano insieme a quello centrale per produrre quello che si può definire un “ampio palcoscenico”. Ovviamente non si può paragonare a due altoparlanti a torre posizionati all’estremità della stanza, ma tra le soundbar l’effetto è ottimo, sopratutto considerando appunto le strette dimensioni.
Il canale centrale utilizza un’altoparlante dedicato, il risultato è quindi ottimo nei dialoghi, come già riportato hanno una resa pulita e cristallina, sempre perfettamente comprensibili a ogni volume, quindi che il merito sia dell’hardware o del software non ha importanza, in questo aspetto raggiunge l’eccellenza tra le soundbar.
Dal punto di vista del surround testato su Netflix con film e serie TV 5.1, bisogna ricordare che BEAM non supporta la codifica DTS, questo per non dover pagare la licenza, e si affida quindi al consolidato Dolby Digital 5.1, poca differenza comunque… i canali di separazione si distinguono relativamente bene, del canale centrale ne abbiamo già parlato, ma ora gli altoparlanti esterni sono dedicati alle colonne sonore di fondo, hanno il compito di riprodurre i suoni stereo con ottimi risultati, e quelli surround purtroppo incerti come per tutte le soundbar.
Sul surround il prodotto cerca di fare il possibile, naturalmente essendo simulato difficilmente sentirete suoni arrivare chiaramente da dietro, o diciamo che potrebbe succede in stanze piccole con muri molto riflettenti, senza ostacoli di sorta… ma sono situazioni troppo diverse dai contesti reali. Fortunatamente questo è un prodotto espandibile, e se vuoi un vero audio surround puoi aggiungere due satelliti One o One SL.
Espandibile fino al 5.1
Beam supporta la rete audio multiroom. Quindi se possiedi già un diffusore Sonos puoi aggiungere il Beam al tuo sistema esistente, per avere la stessa riproduzione audio in un’altra stanza, o eventualmente comprare altri diffusori in seguito. Tutti i diffusori di questo produttore sono abbinabili per il multiroom, ma non solo…
Esiste un’altra funzionalità, ovvero la possibilità di creare un sistema wireless 5.1 completo. La soundbar tramite le impostazioni dell’app può essere accoppiata con due altoparlanti posteriori wireless e un sub sempre wireless, ottenendo un sistema 5.1 vero.
Costruire un sistema 5.1 senza fili non è di certo economico, esistono 2 Sub prodotti da Sonos, il premium ha un prezzo decisamente alto (ma anche le prestazioni):
Il secondo chiamato “mini” è al momento più recente, ha una qualità leggermente inferiore nel complesso, ma costa decisamente meno, e secondo me per l’abbinamento a una soundbar è più consigliato:
Come casse posteriori possono essere usati i recenti modelli One / One SL / Play1 / Play5 che sono prodotti eccezionali anche in forma di singola cassa per riproduzione musicale.
Ogni prodotto Sonos è abbinabile, sia ai più datati Play1, sia ai potentissimi play5, ma anche a nuovi prodotti futuri.
Nel complesso il sistema 5.1 senza fili composto in questo modo raggiunge costi abbastanza alti, tuttavia la qualità audio risulta decisamente superiore alla media, così come l’assenza di interferenze o perdite di segnale, sicuramente merito del tipo di connessione wifi (invece che bluetooth), e sopratutto dell’esperienza che ha in questo campo il produttore americano.
Un particolare compromesso molto usato, può essere quello di abbinare alla soundbar, due diffusori ONE per il surround, (e tralasciare il costoso subwoofer), tramite le impostazioni sull’app si può aumentare il valore dei bassi per tentare di coprire l’assenza del sub dedicato, in questo modo con una spesa relativamente contenuta, otterrete un audio surround di qualità, in barba a tutte le promesse di altre soundbar certificate 7.1, Atmos, ecc… irrealizzabili senza apposite casse posizionate in giro per la stanza.
Comunque anche questa situazione di dolby digital 5.1 è stata testata con risultati sorprendenti, in meno di un minuto ho potuto abbinare 2 Sonos ONE, e il sub. Il sistema mi ha fatto ri-eseguire la calibrazione della stanza con la funzione Trueplay.
Ho quindi testato il tutto con videogiochi quali Gears 5, e Red Dead Redempion 2 sul dolby digital 5.1 di Xbox one X, il risultato è ottimo, ogni componente lavora nel migliore dei modi, i rumori che avvengono attorno al personaggio sono riprodotti unicamente nella direzione interessata, sicuramente la qualità principale di queste casse è quella di avere un audio cristallino in ogni situazione. Nessun dettaglio passa in secondo piano, e viene dato risalto anche al più piccolo e insignificante suono riprodotto in lontananza sul fondale di gioco.
Il sub venduto a parte ha un prezzo alto, ma è un prodotto di incredibile qualità, non paragonatelo al sub incluso in altre soundbar. I suoi bassi sono eccellenti, se be posizionato non crea vibrazioni, ma restituisce forti emozioni, è un prodotto persino sovradimensionato per il tipo di impianto (anche perchè a differenza di un normale impianto 5.1 la soundbar e i satelliti One hanno anch’essi la capacità di emettere dei bassi).
Da segnalare con piacere che in tantissime ore di utilizzo, non c’è mai stata la minima disconnessione o incertezza nel segnale, in pratica ci si dimentica di avere a che fare con un sistema senza fili, una volta connesso tramite arc con la TV lo si trova sempre perfetto e funzionale all’occorrenza !
Funzionalità
Sonos Beam non ha molte connessioni fisiche, questa è forse l’unica pecca del prodotto, esiste una sola connessione HDMI, che può all’occorrenza trasformarsi in ingresso ottico tramite l’adattatore presente in dotazione.
Senza girarci troppo intorno il produttore si aspetta che si usi HDMI con il canale di ritorno audio (ARC) dalla TV. Ciò significa che connetti tutti i tuoi dispositivi HDMI alla TV, e quindi colleghi l’uscita HDMI-ARC del Beam all’ingresso HDMI-ARC del televisore.
La porta HDMI-ARC sincronizza audio e immagini, inclusa la TV in diretta dal sintonizzatore incorporato e qualsiasi app di streaming video.
E’ una scelta comprensibile e moderna, i problemi possono nascere per chi dispone di un televisore molto vecchio, o comunque non in grado di veicolare tutti i segnali audio tramite ARC.
Il vantaggio di usare semplicemente HDMI/ARC, evita la necessità che il Beam sia compatibile con qualsiasi formato video. Consente inoltre alla soundbar di sfruttare la funzionalità CEC (Consumer Electronics Control), per controllare la soundbar tramite il telecomando della TV.
In termini di connessioni, c’è anche una (inutile) porta LAN per un cavo ethernet, anche se il Beam ha il Wi-Fi integrato come cavallo di battaglia. C’è infine un connettore a due pin per il cavo di alimentazione in dotazione e un pulsante per la sincronizzazione.
Sonos Beam non viene fornito con un telecomando, ma hai diversi modi per controllare la soundbar. In primo luogo, ci sono controlli touch di base sulla parte superiore della soundbar stessa, ma come scritto prima è possibile utilizzare il telecomando del televisore grazie ad HDMI-ARC e CEC, nonché l’ottima app per smartphone, e i controlli vocali che vedremo in seguito.
L’app Sonos per iOS e Android risulta funzionale e intuitiva, consente di configurare la soundbar in modo approfondito, si può gestire l’equalizzazione, e le modalità.
Ho installato Beam in 1 minuto seguendo le indicazioni presenti nell’App ufficiale, ho solo connesso il cavo HDMI all’ uscita ARC della TV, collegato il cavo di alimentazione, e ho dato accesso alla rete wi-fi.
L’App mi ha poi proposto di eseguire la calibrazione chiamata Trueplay (funzione al momento riservata ad iPhone). In sostanza la barra emette dei suoni, che vengono captati dal microfono dell’iPhone, viene chiesto di girare lungo il perimetro della stanza con il telefono in mano, in questo modo riesce a capire la conformazione dell’ambiente, e impostare il suono di conseguenza. Con android l’impostazione andrà eseguita manualmente.
Parlando dell’app (oltre all’utilizzo di telecomando), questa supporta più di 60 servizi di streaming, tra cui Spotify, Tidal, Google Play Music, Amazon Music, Apple Music, Deezer, Pandora, SoundCloud, Audible e TuneIn.
3 controlli vocali in 1
Beam supporta i comandi vocali con Amazon Alexa, ma non solo, Sonos ha recentemente aggiunto il supporto per AirPlay2 di Apple, il che significa che Beam ha anche il controllo vocale tramite Siri, purtroppo non è possibile impartire i comandi vocali di Siri alla Beam, per restrizione bisogna impartirli al proprio iPhone/iPad/Mac e la soundbar esegue. C’è infine anche il supporto a Google Assistant.
Con tutti questi assistenti supportati, proprio per la ricezione dei comandi vocali la soundbar ha ben cinque microfoni a campo lontano con cancellazione dell’eco multicanale, il che vuol dire che la tua voce viene ascoltata anche mentre la musica è in riproduzione.
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Sonos Beam è ormai passato alla “generazione 2” come vedremo a breve in un’aggiornamento della recensione questa vanta la stessa qualità sonora con l’aggiunta della codifica Dolby Atmos non supportato dal modello di prima generazione.
Redatto da: Pixeltv
Con surround e subwoofer opzionali:
Sonos Beam è un’aggiunta eccellente alla line-up del produttore, un prodotto piccolo, moderno e compatto, ma che offre comunque un grande suono. Il prodotto è facile da configurare, ben progettato, con Alexa integrato, e assolutamente aperto a tutti gli altri assistenti vocali. Le prestazioni complessive nella sua fascia di prezzo sono buone, sia come prodotto singolo, sia come parte di impianto espandibile senza fili. Il prodotto supporta solo la decodifica Dolby Digital 5.1, ma lo fa nel migliore dei modi (se abbinato a 2 One e al sub) contrariamente ad altri prodotti che “promettono” un simulato 7.1 o Atmos.
Design:Il design comprende la forma, la qualità costruttiva e progettuale.
Qualità per ascolto di brani musicali e vecchi film con audio stereo.
La distanza percepita tra il canale sinistro e quello destro, in genere più è lunga la soundbar maggiore è la separazione dei due canali.
Quanto può essere alto il volume prima di distorcersi e generare difetti.
Quanto è pulito il segnale senza aggiunte di armoniche indesiderate o interpretazioni varie al segnale originale.
Qualità del canale centrale e dei dialoghi, può essere preferibilmente un canale dedicato o generato dai laterali.
Quanto riesce a simulare punti sonori surround attorno / dietro lo spettatore, oppure la resa surround dei dispositivi inclusi nel bundle.
Qaulità delle casse opzionali per il surround, da aquistare a parte.
Qualità dei bassi con dotazione standard, questa può preferibilmente includere un subwoofer oppure no.
Qualità del subwoofer compatibile da aquistare a parte.
Quanto rende la riproduzione dei contenuti con Dolby Atmos se supportata.
Quanto è versatile nel ricevere contenuti audio video da tv, smartphone e dispositivi domotici casalinghi.
Quanto è versatile nel ricevere contenuti audio video da tv, smartphone e dispositivi domotici casalinghi.
▲ Espandibilità
▲ Tutti gli assistenti vocali supportati
▼ non supporta decodifiche DTS / Atmos