Samsung Q80T: Recensione
Samsung Q80T rappresenta la fascia medio/alta dei Qled TV del 2020, tra le caratteristiche principali dispone di una retroilluminazione Direct Full Array per offrire alto contrasto e neri convincenti, ma vediamo nello specifico la recensione;
Questo splendido Qled esiste nei formati:
- QE49Q80TATXZT (49 pollici)
- QE55Q80TATXZT (55 pollici)
- QE65Q80TATXZT (65 pollici)
- QE75Q80TATXZT (75 pollici)
Design
Come si può vedere in foto il design è minimal, nella parte frontale le cornici (contenute da un frame silver) sono molto ridotte, misurano 9 mm, compresa quella in basso dove sporge leggermente il logo del produttore, semplificando è il solito design Samsung utilizzato su decine di modelli, ma resta comunque attuale e moderno.
La base di appoggio è invece composta da un singolo piedistallo rettangolare, ottima soluzione in quanto occupa pochissimo spazio sul tavolo e facilità l’utilizzo frontale di una soundbar, tuttavia se toccate la TV oscilla leggermente.
Il retro ha tutti gli ingressi posizionati lateralmente in una zona incava, se posizionate la TV a muro tramite vesa 200×200 questa rimane ben a filo con la parete, rendendo però abbastanza difficile raggiungere gli ingressi.
La gestione dei cavi è affidata a qualche scanalatura orizzontale nella parte bassa che porta i cavi all’interno del piedistallo, una soluzione molto ben studiata e pratica.
Vista di profilo la TV ha uno spessore massimo di 5,6 cm (dimensioni molto ridotte considerando che ha una retroilluminazione full-led), la qualità costruttiva sembra ottima, è composta da plastiche molto solide, ma sopratutto sembra avere un buon assemblaggio destinato a non deformarsi nel tempo.
Qualità immagine
Q80T è un Qled con pannello di tipo VA, come tanti altri, ma con retroilluminazione FALD, (quindi con led indipendenti posti su tutto il retro della TV), questo porta ad avere un buon rapporto di contrasto di 4350:1 con il local dimming attivo, del resto non è possibile disattivarlo del tutto, e non ci sarebbe motivo di farlo.
Il rapporto di contrasto anche se buono è leggermente inferiore rispetto ai modelli dell’anno scorso, questo fattore è ricollegabile al tipo di trattamento Ultra Viewing Angle che il pannello ha subito al fine di ottimizzare l’angolo di visione (che descriverò in seguito).
L’implementazione del Local dimming è abbastanza buona, si ipotizza che ci siano 48 zone di led indipendenti in grado di spegnersi a seconda delle esigenze, ovviamente in alcune situazioni bisogna accettare i classici compromessi, le piccole luci di un cielo stellato tendono a oscurarsi molto più del dovuto, mentre la presenza di sottotitoli altera la luminosità nella parte bassa della scena. A parte questo le transizioni di luce sono mediamente fluide, e solo in rare occasioni si può notare il classico alone chiaro attorno all’elemento luminoso. Per concludere il discorso retroilluminazione/local dimming la TV è sicuramente apprezzabile al buio, pur non raggiungendo l’eccellenza offerta solo dagli Oled TV.
La luminosità con HDR attivo ha una media di 780 nits, anche se la zona interessata è piccolissima non vengono superati questi valori, mentre può mantenere costanti circa 500 nits con tutto lo schermo bianco, si tratta di valori mediamente alti, diciamo che la luminosità massima è paragonabile a quella di un qualsiasi oled in commercio, valore che gli consente di offrire un buon HDR e una bella resa in ambiente illuminato.
L’uniformità del pannello ha una qualità un po sotto la media, Q80T risulta leggermente più scuro negli angolini, mentre riguardo al difetto chiamato DSE “schermo sporco” è abbastanza presente, durante la normale visione di contenuti sportivi o lo scorrimento orizzontali di inquadrature su fondali un’occhio attento lo nota. In questo aspetto il livello qualitativo rimane leggermente inferiore a quello degli altri Qled Samsung a volte anche più economici come il Q60T, ottima invece l’uniformità nelle schermate scure.
L’angolo di visione è da sempre un problema dei prodotti con schermo VA, Samsung ha lavorato molto per ampliarlo, come già accennato in questo modello è stata applicata abbastanza pesantemente la tecnologia Ultra Viewing Angle, e in effetti bisogna riconoscere che regge bene un’inclinazione fino a circa 40°, quindi in questo punto di vista siamo leggermente sopra agli standard della tecnologia usata, il prezzo da pagare per questo miglioramento è stato un’abbassamento del contrasto nativo, che rimane comunque buono come precedentemente riportato.
La finitura del vetro è lucida e i tipi di filtri antiriflesso utilizzati smorzano quasi del tutto le luci, lavorando in maniera migliore rispetto ai modelli Q60T e Q70T che invece possiamo definire “standard” sotto questo punto di vista.
In pratica questo Qled del 2020 è una TV ideale per la visione in ambiente illuminato, ma che al tempo stesso raggiunge alti livelli al buio, le immagini appaiono molto ben contrastate e nitide, raggiungendo il massimo con l’utilizzo di sorgenti 4K HDR. Come sempre su tutti i prodotti Samsung la versione con metadati dinamici utilizzata e HDR10+, a discapito di Dolby Vision che non è supportato.
Colore e Calibrazione
La calibrazione nativa di Q80T è eccellente, la semplice impostazione della “modalità film”, unita a temperatura colore “caldo2” sono più che sufficienti ad avere una riproduzione fedele della scena compresa di bianco perfettamente calibrato, alcune scene possono essere leggermente più luminose del dovuto, ma difficilmente il problema è riscontrabile a occhio nudo dell’utente. Naturalmente tramite misuratori è possibile spingersi ad avere una calibrazione ancora più precisa e accurata, ma il punto di forza incredibile del prodotto è proprio la godibili della TV appena scartata dalla confezione.
La copertura dello spazio colore DCI P3 è molto alta, cosi come anche il Rec 2020 che si assesta su buoni livelli, i contenuti HDR appaiono mediamente bene, in certi casi è consigliabile attivare il contrasto dinamico su “basso” o “medio” per avere una resa più d’impatto e godibile.
Il volume colore si assesta su medi livelli, leggermente inferiore per esempio al top di gamma 2019 Q90R, ma questo principalmente per il contrasto inferiore.
Le sfumature riprodotte dal pannello a 10 bit sono mediamente omogenee, il banding è quasi del tutto assente, a eccezione di qualche incertezza nelle sole scale di grigio, riscontrabile comunque solo con immagini test. Naturalmente per chi preferisce è possibile attivare il filtro “noise reduction” per migliorare le sfumature sacrificando però qualche dettaglio, personalmente non se ne consiglia comunque l’utilizzo.
Movimento
Samsung Q80T ha un pannello con un tempo di risposta medio rapidissimo per essere un LCD, riporta infatti 3 ms, questo contribuisce ad avere ancora meno scie/sfocature durante le scene in movimento, infatti la visione di eventi sportivi / film / videogiochi è piacevole se hanno un buon framerate.
Il pannello lavora nativamente a 120hz (a eccezione del 49″ che è a 60Hz), attivando quindi l’interpolazione tutti i contenuti arrivano a questa frequenza e funziona piuttosto bene, non ci sono grossi artefatti o problematiche, ma è comunque possibile stabilire l’intensità stessa dell’interpolazione attraverso i parametri judder reduction e Blur reduction con valori da 0 a 10; per contenuti a 60fps per esempio ci si può spingere a impostare il Blur reduction al valore massimo, traendo quindi beneficio nel vedere immagini in movimento più nitide, accettando però qualche artefatto visivo.
Per chi preferisce anche la funzione BFI (inserimento di frame nero tra i fotogrammi) questa lavora molto bene, nel prodotto samsung si chiama LED Clear Motion, l’inserimento di frame nero aumenta la percezione di nitidezza in movimento, il prezzo da pagare è un’immagine più scura e con frequenza a 60hz invece di 120hz. L’attivazione di questa funzione riguarda i gusti personali dell’utente, c’è tuttavia da segnalare che funziona anche con la modalità game attiva.
Input-lag e videogiochi
Da questo punto vista questo modello Q80T può rappresentare la TV LCD ideale per videogiocare, ha un pannello con un tempo di risposta molto basso, e l’input lag in 4K HDR con modalità game e di soli 10 ms, in realtà tutti i modelli Samsung 2020 hanno un’ottimo input lag, questo modello è anche completo di supporto al Variable Refresh Rate in modalità Freesync, assente invece G-SYNC di Nvidia.
In questo caso si tratta quindi anche grazie all’implementazione dell’HDMI 2.1 (nella porta4) ci troviamo di fronte a un prodotto in grado di sfruttare ottimamente le potenzialità delle nuove console Playstation 5 e Xbox serie X, arrivando a gestire il VRR 4K fino a 60hz, i 120hz non sono ancora supportati con il 4K Vrr, ma sulla porta numero 4 la banda passante è adeguata, e potrebbero rilasciare un aggiornamento via software per abilitarli.
Questo si traduce nel visualizzare al meglio i futuri videogiochi con risoluzione 4K e 60fps e (se rilasciano un’aggiornamento) anche a 120fps ammesso che ci siano videogiochi con questo framerate.
Si segnala che il modello da 49 pollici (QE49Q80TATXZT) ha un pannello a 60hz e quindi non supporta il VRR
Il VRR si attiva da solo quando la TV rileva un gioco avviato da un dispositivo con VRR abilitato, tuttavia c’è anche la modalità Game Motion Plus che se abilitata (disattiva il VRR) e offre un buon compromesso, aggiunge infatti qualche interpolazione e miglioria alla scena, mantenendo comunque un input-lag di 22 ms, questa funzione potrebbe essere una buona soluzione per giochi single player o non competitivi.
49 pollici leggermente differente
Come già accennato il modello di piccole dimensioni QE49Q80TATXZT differisce in alcune cose, non sono grandi differenze in quanto il pannello è sempre ti tipo VA, tuttavia non sono stati applicati trattamenti per migliorare l’angolo di visione, quindi si ipotizza che l’angolo di visione sia peggiore, dovrebbe essere allineato ai modelli Q60T, del resto un formato più piccolo ha meno probabilità di essere guardato angolato. Di positivo il pannello ha sicuramente un rapporto di contrasto maggiore rispetto ai pannelli “trattati”.
Infine l’ultima differenza riguarda la frequenza del pannello, che è bloccata a 60Hz, con la naturale conseguenza che non supporta il Variable Refresh Rate.
Smart TV
Il sistema operativo è il Tizen (ver 2020), si conosce già tutto sull’immediatezza e le funzionalità di questo OS, così come dello sconfinato store pieno di qualsiasi APP, a ogni modo il processore usato in questo modello da Samsung non è dato sapere se sia uguale o superiore rispetto ad altri modelli più economici, quello che è certo è che gestisce l’OS in modo molto snello e fluido, non ci sono incertezze, non ci sono evidenti bug, sopratutto tra le App più comuni che sono tutte molto rapide e complete di supporto al HDR.
Il telecomando in dotazione è sempre lo stesso, un prodotto con pochi tasti, ma estremamente collaudato, è dotato di un microfono per l’imposizione dei comandi vocali dell’assistente integrato Bixby, ma la TV ovviamente supporta anche Alexa e Goole Assistant se si dispone di dispositivo/microfono esterno.
Sul telecomando c’è anche il tasto per attivare l’ambiente mode in grado di trasformare la TV a muro in un’opera d’arte, le nuove funzioni 2020 sono molto belle in quanto oltre a mostrare dipinti possono simulare il motivo della parete stessa, punti luce, e altri abbellimenti.
Se non volete usare il telecomando l’integrazione con lo smartphone e l’app dedicata sono molto funzionali, c’è anche la possibilità di utilizzare la funzione Multi View che divide in due lo schermo; da un lato continua la normale riproduzione, dall’altro lato visualizza il mirroring del dispositivo mobile.
Audio
La TV nelle specifiche ha un totale audio complessivo di 60W compreso un piccolo woofer con una disposizione delle casse di tipo 2.2.2CH, un Amplificatore intelligente della voce per sentire bene i dialoghi in qualsiasi circostanza e infine la funzione Object Tracking Sound che simula per quanto possibile la fuoriuscita del suono dallo schermo.
Utilizzo il termine “simula” perché non siamo di fronte alla tecnologia utilizzata nei top di gamma Sony dove il suono esce realmente schermo, bensì in questo caso ci sono delle casse sopra e sotto il pannello che ricreano l’effetto, sono piccole casse invisibili che emettono suono dalle feritoie per la ventilazione.
Al di la delle specifiche quindi la TV ha un audio migliore rispetto ai classici prodotti composti da 2 altoparlanti da 10W, i dialoghi sono effettivamente molto puliti e comprensibili, inoltre la presenza seppur ridotta dei bassi è percepibile, il volume di riproduzione si assesta su un medio livello, ed è adatto anche a stanze di discrete dimensioni, pur non raggiungendo comunque la qualità di una soundbar dedicata dal prezzo superiore ai 150 euro.
Il Passthrough audio include funzioni eARC per il Dolby Atmos, mentre come da tradizione Samsung non veicola il segnale DTS.
offerta su Amazon sul nuovo modello Q80B
Q80T non è più in commercio, ma puoi trovare il nuovo modello Q80B:
Redatto da: Pixeltv
Q80T convince sotto tutti gli aspetti, contrasto e luminosità raggiungono buoni livelli, l'angolo di visione è migliore rispetto alla media, solo l'uniformità del pannello lascia qualche dubbio, ma nel complesso è uno spettacolo per la visione in ambiente luminoso, ma anche una buona TV da guardare al buio. Riguardo ai contenuti si comporta molto bene con tutto, il processore video per la gestione del moto è buono. Questo Qled del 2020 si posiziona quasi ai vertici tra gli LCD. Al momento il 55 pollici ha un prezzo di lancio che sfiora pericolosamente gli Oled, mentre nei formati più grandi il risparmio è ben marcato consolidando l'utilità del prodotto.
Design:Il design comprende lo spessore, la dimensione delle cornici, la qualità costruttiva, progettuale e i materiali.
Una luminosità alta consente HDR di maggiore qualità e una visione migliore sopratutto in ambiente luminoso.
Il rapporto tra il bianco più luminoso e il nero. Più scuro è il nero, maggiore sarà il contrasto.
Si riferisce a quanto sono uniformi le schermate a tinta unita, nella normale visione influisce sulla qualità di scenari come cieli, campi da calcio, pavimenti e simili. Nelle tv più economiche ci può essere tanta differenza anche tra gli stessi modelli.
Si riferisce alla calibrazione nativa e alla quantità di colori che riesce a riprodurre.
Un valore alto indica che puoi guardare lo schermo da posizione angolata senza avere alterazioni cromatiche.
La qualità nella riproduzione di scene in movimento. Valuta anche interpolazione dei contenuti e tempo di risposta del pannello.
Input-lag è il tempo in millisecondi tra il ricevimento del comando e la sua visualizzazione a schermo, in questa categoria si valutano anche le funzionalità legate al gaming.
Il sistema operativo della TV, si valutano funzionalità, semplicità e reattività.
Valuta come si sente la sola TV, ma anche le funzionalità di espansione e codec supportati.
▲ input-lag molto basso
▲ luminosità e gestione retroilluminazione
▼ uniformità migliorabile
Suddiviso in gruppi LCD IPS, LCD VA, QLED, OLED. Per la differenza tra LCD vedi: +info LCD, per la differenza tra Qled e Oled: Oled VS Qled
La sorgente di luce può essere LED, MiniLED, o assente se i pixel sono auto-illuminanti (oled). I led possono essere direct (su tutto il retro) o edge (solo su una o più cornici)
Lo Spegnimento selettivo della retroilluminazione al fine di offrire un nero migliore, maggiorni sono le zone indipendenti, maggiore sarà la qualità dei neri in certe situazioni. Gli Oled non ne hanno bisogno +info sul local dimming
Attualmente può essere 8bit o 10bit e cambia il numero di colori che può riprodurre. Gli Hz sono il numero di volte al secondo che la tv ridisegna l’immagine, può essere a 60Hz, 120Hz o 144hz +info sugli Hz
HDR è la gamma cromatica estesa. Le versioni di HDR dinamiche sono Hdr10+ e Dolby Vision: +info HDR
Un valore di nits più alto offre una copertura colore superiore e una migliore visione sopratutto in ambiente luminoso. Il dato riporta una media su contenuti HDR reali, il volore medio oggi è circa 450 nits..
Misurazione riferita a quanti colori visualizza la TV, la gamma DCI P3 ha ampiezza simile a quella Adobe RGB, ma si espande di più in zone rosse e gialle, meno in quella del ciano e del verde.
Misurazione riferita a quanti colori visualizza la TV, la gamma Rec.2020 ha ampiezza ultra-wide molto più ampia della DCI P3, è destinata sopratutto ai contenuti video moderni.
Lo spazio colore DCI P3 abbinato alla luminanza diventa volume colore DCI P3, misura quante variazioni luminose si possono produrre del singolo colore rapportate a uno schermo ipotetico con luminosità 1000 nits.
Lo spazio colore REC 2020 abbinato alla luminanza diventa volume colore REC 2020, misura quante variazioni luminose si possono produrre del singolo colore rapportate a uno schermo ipotetico con luminosità 10.000 nits.
E' il tempo in millisecondi tra il ricevimento del comando e la sua visualizzazione a schermo, un valore più basso è migliore, oggi il valore medio è di 20ms +info sull'input-lag
E' il tempo che impiega un pixel a cambiare il suo stato/colore, nello specifico viene riportato quanto ci mette a variare il suo stato dell'80% (che è più di quello che in media avviene nelle scene reali). Un valore medio per un LCD è 6ms, valori troppo alti generano il classico "effetto scia" o ghosting.
Funzione che sincronizza i frame generati dalla console/PC con quelli riprodotti a schermo +info VRR
Funzione che riconosce se stai giocando e attiva in automatico la modalità game.
Funzione legata a un consorzio che imposta delle direttive per il corretto e calibrato uso di HDR nel mondo del gaming, la sua attivazione imposta in automatico la corretta gamma e tone/mapping per la TV utilizzata.
Riferito alla possibilità di inviare contenuti da smartphone/tablet o PC