Samsung HW Q60T: Recensione
Hw Q60T è una delle soundbar più diffuse al mondo, composta da un sistema a 5.1 canali e un subwoofer wireless, vediamo nella recensione come si comporta con ogni tipo di utilizzo.
Design e dimensioni
La soundbar HW Q60T ha un design lineare e squadrato, è realizzata con plastica nera di buona qualità e ha una griglia metallica nella parte frontale e superiore, misura una larghezza di 98,2 cm e un’altezza di 5,8cm.
La parte frontale dietro la griglia in metallo ha un piccolissimo display sulla destra, serve per mostrare il tipo di ingresso e il livello di volume. Al centro ci sono 4 bottoni per eseguire i comandi base.
Sul retro sono presenti due incavi per gli ingressi, da una parte l’alimentazione e un USB, dall’altra due porte HDMI (di cui una Arc) e l’ingresso ottico.
La qualità costruttiva è buona, le plastiche sono solide e l’assemblaggio appare preciso e ben curato, sul mobile la soundbar si presenta bene, ma può anche essere disposta a muro tramite dei fori universali posti sotto il prodotto.
Il subwoofer wireless è quasi completamente in legno, il diffusore è sul lato destro, ricoperto in tessuto, sicuramente raccoglierà polvere e può essere strappato da un’animale domestico, ma questo non comprometterà il funzionamento.
Qualità sonora
Nella riproduzione della frequenza stereo siamo su valori discreti, copre circa da 47,0 Hz fino a 19 kHz, tra le soundbar con subwoofer indipendente una copertura dei bassi da 47Hz forse non è il valore migliore, ma sicuramente è un risultato più valido dei prodotti senza sub dedicato. Anche la gamma degli alti non è eccellente, si poteva fare di meglio, ma il tutto è compensato da un buon bilanciamento in tutta la gamma sonora coperta.
La spazialità del suono è buona, l’audio sembra provenire da un palcoscenico abbastanza ampio, anche la precisione da cui proviene il suono frontale sembra essere ben definita e non troppo generica.
Quanto alla pressione sonora Samsung HW Q60T riporta buoni valori, i 360 watt dichiarati offrono circa 94 dB SPL, vale a dire che raggiunge un buon volume ed è adatto a grandi ambienti, nonostante qualche lieve artefatto si presenta quando spinta al massimo.
Il canale centrale è gestito da un altoparlante dedicato, produce un suono di buon livello per la fascia di prezzo, e si rispecchia in dialoghi molto chiari e comprensibili, il solo altoparlante centrale arriva a produrre una pressione sonora di 88 dB SPL.
Riguardo al surround le prestazioni sono ovviamente scadenti, questo è un problema che riguarda tutte le soundbar con surround “simulato” ovvero senza casse dedicate. In ogni caso Samsung implementa la sua tecnologia chiamata Acoustic Beam, invia dei raggi anche verso l’alto che dovrebbero creare una cappa sonora attorno all’utente, dando l’impressione che qualche suono possa arrivare anche da dietro, ovviamente la resa dipende in parte anche dall’ambiente di ascolto, ma se volete un vero surround dovrete senza dubbio affidarvi a prodotti con casse posteriori dedicate, come l’espandibile Sonos Beam o Bose 500.
Il Subwoofer si comporta mediamente bene, si tratta di una cassa inclusa in un prodotto relativamente economico, quindi non è pensabile paragonarlo a sub che costano da soli dai 400 euro in su.
Funzionalità
Dal punto di vista dell’installazione risulta semplice e veloce come tutti i recenti prodotti, non c’è una calibrazione della stanza su misura, una volta connessa alla TV il controllo principale avviene tramite connessione HDMI Arc (quindi si usa lo stesso telecomando).
Per la gestione di contenuti esterni da smartphone e tablet l’invio wireless si basa su bluetooth, la barra non dispone di connessione wifi, non ha Chromecast integrato, non supporta Apple Airplay, e non ha neanche un’app dedicata, sicuramente queste assenze descrivono un’aspetto non proprio modernissimo, ma la volontà di questo prodotto è semplicemente quello di integrasi con la TV e migliorarne l’audio, nella loro intenzione è la TV che deve possedere tutte le moderne funzioni smart.
Viene fornito un telecomando in dotazione del tutto simile a quello delle attuali TV Samsung, questo può risultare utile una volta ogni tanto per singole impostazioni come la funzione del miglioramento dei dialoghi, l’attivazione della modalità notturna, o più semplicemente l’equalizzazione sonora dove è anche possibile gestire il subwoofer in modo indipendente.
La soundbar ha i classici preset con in aggiunta una modalità Game Pro specifica per i gamer, niente di particolarmente esaltante, anche in considerazione che gli ultimi titoli in commercio supportano Dolby Atmos, codifica qui non supportata. Buono invece l’inclusione del supporto al DTS oltre che il classico e scontato Dolby Digital.
HW Q60T ha un ingresso HDMI supplementare per rendere il prodotto un piccolo hub adatto a collegarci un lettore blu-ray o una vecchia console, questa infatti non rappresenta una scelta sensata per prodotti moderni con HDMI 2.1 che è preferibile collegare sempre alla TV. Da segnalare infine che c’è una porta USB sul retro destinata a leggere file audio.
Come si posiziona nel mercato ?
La soundbar è un prodotto molto economico, al di la del sistema 5.1 è un prodotto che alla prova dei fatti si comporta non diversamente dai 3.1, quindi abbastanza paragonabile ad alternative come Yamaha YAS 207 / YAS 209, nel paragone principale il prodotto Samsung ha dalla sua un canale centrale dedicato (anche di discreta qualità), mentre il prodotto Yamaha vanta una migliore riproduzione stereo dei canali laterali.
Prezzo Amazon
Redatto da: Pixeltv
Samsung HW Q60T è una soundbar entry level con subwoofer incluso, nel suo segmento di mercato rappresenta una buona offerta per l'utente senza troppe pretese, il prodotto non è espandibile, pertanto il limite da tenere ben presente è lo scarso rendimento dell'effetto surround, ma allo stesso tempo l'audio proposto è un enorme miglioramento rispetto a quello della TV.
Design:Il design comprende la forma, la qualità costruttiva e progettuale.
Qualità per ascolto di brani musicali e vecchi film con audio stereo.
La distanza percepita tra il canale sinistro e quello destro, in genere più è lunga la soundbar maggiore è la separazione dei due canali.
Quanto può essere alto il volume prima di distorcersi e generare difetti.
Quanto è pulito il segnale senza aggiunte di armoniche indesiderate o interpretazioni varie al segnale originale.
Qualità del canale centrale e dei dialoghi, può essere preferibilmente un canale dedicato o generato dai laterali.
Quanto riesce a simulare punti sonori surround attorno / dietro lo spettatore, oppure la resa surround dei dispositivi inclusi nel bundle.
Qualità dei bassi con dotazione standard, questa può preferibilmente includere un subwoofer oppure no.
Quanto rende la riproduzione dei contenuti con Dolby Atmos se supportata.
Quanto è versatile nel ricevere contenuti audio video da tv, smartphone e dispositivi domotici casalinghi.
Quanto è versatile nel ricevere contenuti audio video da tv, smartphone e dispositivi domotici casalinghi.
▲ Canale centrale