Philips OLED 754: Recensione
Il modello Philips Oled 754 è l’entry Level del 2019 di Philips, un prodotto completo di Dolby Vision, HDR10+, Dolby Atmos, Ambilight a 3 zone, integrazione Alexa e molto altro. Unico compromesso SaphiOS invece del classico Android TV, vediamo la recensione completa.
Questa TV esiste in 2 formati:
- 55OLED754/12 (55 pollici)
- 65OLED754/12 (65 pollici)
Design
Nella parte frontale come si può vedere in foto è praticamente una lastra dalla quale spuntano solo 2 piedini per il sostegno, le cornici sono di 9 mm, la scelta di tenere il display praticamente attaccato al tavolo rende molto bene, a patto di non dover lasciare nulla (neanche un telecomando) davanti alla TV.
Per quanto riguarda il profilo la tv arriva ad avere uno spessore massimo di 4,9cm nella parte bassa contenente l’elettronica, con i piedini dello stand montati arriva a occupare sul tavolo 23cm, e rimane ben solida senza oscillazioni.
Il retro si presenta molto bene, nella parte bassa trovano posto tutti gli ingressi, e l’Ambilight a 3 lati. Nel centro del retro trova posto anche un sub di cui parleremo nella sezione audio.
L’assemblaggio appare di qualità, così come i materiali utilizzati che non sembrano soggetti a deformazioni e usura nel tempo. Lavorando a pieno regime per ore la temperatura arriva a toccare i 40°.
Qualità visiva
Philips OLED754 monta un pannello a matrice Wrgb (quindi con quarto sub-pixel bianco aggiuntivo), il pannello OLED utilizzato è realizzato da LG Display, ed è lo stesso usato in tanti prodotti di qualità come LG C9 e modelli anche più costosi.
Questo rappresenta sicuramente un motivo di vanto dato che comunque il modello in questione è il Philips più accessibile tra gli Oled, a ogni modo il risultato combinato con l’elettronica di Philips è ottimo, ovviamente i neri sono assoluti, non serve nessun local dimming per illuminare una singola parte di schermo (è il singolo pixel che si accende all’occorrenza), ma queste sono caratteristiche comuni a ogni oled.
La luminosità massima in media si assesta sui 620nits in scene reali con HDR, arriva a picchi massimi di 650nits solo se la zona luminosa è molto piccola, mentre progressivamente cala anche fino a 130nits se la schermata è completamente bianca.
Inutile citare l’angolo di visione che essendo un Oled è ottimo, i colori non variano neanche con un’inclinazione estrema di 70°, rendendo Philips OLED 754 perfetto per ampi salotti con posti di visione anche angolati.
L’uniformità del pannello è buona, le schermate completamente grigie non hanno DSE (effetto schermo sporco), non esiste “l’effetto vignetta” negli angolini, e ovviamente le schermate nere sono assolute.
Philips Oled 754 è una TV definita “HDR universale” nel senso che supporta entrambi i formati dinamici: HDR10+ e Dolby Atmos, una bella comodità per la fruizione dei contenuti !
Contenuti appunto che vengono gestiti molto bene, proprio come ci si aspetterebbe da un Oled, la saturazione massima dei colori in HDR non raggiunge i livelli dei migliori Qled in commercio, ma il rapporto di contrasto con i neri assoluti rende le immagini incredibili, persino leggermente migliori rispetto ai modelli del 2018.
Philips permette diversi profili per l’HDR, alcuni pesantemente manipolati dal processore, altri più naturali e in linea con la concorrenza.
Calibrazione colore
Per quanto riguarda la calibrazione colore nativa si assesta nella media, tra le varie modalità ISF Night è quella più accurata per la visualizzazione al buio, la temperatura del colore impostata su “Caldo” è la soluzione migliore, anche se porta ad avere una dominanza gialla sulle zone luminose. L’incarnato appare comunque riprodotto molto bene, mentre nelle zone molto scure è presente una dominanza leggermente rossa.
Si tratta di una calibrazione nativa sicuramente non perfetta, ma che per il 90% del pubblico non farà alcuna differenza rispetto a un profilo perfettamente calibrato; cosa che è comunque possibile fare, addirittura tramite il bilanciamento del punto bianco a 20 punti.
La riproduzione delle sfumature è molto precisa, non c’è quasi nessun banding a eccezione delle zone molto scure (verdi scure in particolare), quasi nere, lo stesso micro-difetto visto più volte su praticamente tutti gli oled in commercio, è la difficoltà nel gestire quella fascia cromatica tra i pixel accesi al minimo e quelli completamente spenti. Si tratta comunque di difetti avvertibili solo in fase di test, mai in contesti reali neanche su scene molto scure.
Immagini in movimento
Philips OLED 754 utilizza il processore video proprietario P5 Perfect Picture di seconda generazione, con elaborazioni quali Ultra Resolution (aumento di dettaglio), Micro Dimming Perfect, e Perfect Natural Motion (migliora le immagini in rapido movimento)…
rispetto ai modelli di fascia alta perde il suffisso “Pro”, anche se nella sostanza questo si traduce in 4500 PPI (Picture Performance Index) invece dei 5100 dei top di gamma, si tratta del numero di punti gestiti nel fotogramma durante l’elaborazione di movimento.
L’elaborazione delle immagini in movimento (Perfect Natural Motion) è da sempre un cavallo di battaglia di Philips, a seconda delle impostazioni può essere molto più pesante rispetto alla concorrenza, ma si assesta comunque ai vertici per qualità.
In pratica aumenta in modo esponenziale il numero di fotogrammi, la fluidità dell’immagine, e tramite complessi algoritmi anche il dettaglio, ovviamente la presenza di qualche artefatto è inevitabile. A parte questo come sempre l’effetto è molto soggettivo, utenti la amano, altri la disattivano del tutto, preferendo una visione più cinematografica.
La resa di queste elaborazioni video ha comunque un impatto maggiore sui contenuti di bassa qualità e con risoluzione inferiore al 4K.
Le fonti SD in particolare possono apparire troppo manipolate a seconda dei settaggi, ma questo non vuol dire che la TV non le gestisca bene, anche se come ci si può immaginare offre il meglio solo con i contenuti 4K nativi, meglio ancora se non compressi.
Inputa lag accettabile
I nuovi modelli del 2019 di cui questo modello 754 fa parte, tentano qualche passo in avanti anche per la fruizione di videogiochi, giocando in 4K con HDR attivo riporta in modalità game un input-lag di 30ms, questo valore permette di videogiocare tranquillamente, anche se in questo aspetto rimane un valore arretrato rispetto alla concorrenza, in particolare di LG e Samsung che offrono valori persino dimezzati.
Disattivando la modalità game l’input lag passa direttamente a un minimo di 77ms fino anche a valori superiori a seconda dei filtri attivati.
La TV non supporta HDMI 2.1, implementa tuttavia la funzione ALLM (Auto Low Latency Mode), che attiva la modalità gioco in automatico quando riconosce che stiamo videogiocando, non viene invece supportato il VRR (variabile refresh rate).
Ambilight a 3 lati
La funzione proprietaria di Philips ha chiaramente un suo pubblico, in sostanza si tratta di un sistema di illuminazione diagonale generato da tre strisce di LED colorati dietro il pannello.
Le impostazioni presenti sono varie, in particolare c’è quella che abbina i colori dei Led alle immagini presenti in quel momento sullo schermo, l’effetto è più o meno quello di avere un’estensione della tv su tutta la parete, nonché una funzione rilassante per l’occhio, in quanto distoglie l’attenzione dal solo schermo.
C’è poi anche la funzione che abbina i Led al suono e non all’immagine, ideale quindi per la visione di video-musicali generando l’effetto discoteca.
Sicuramente il purista su un OLED in condizioni di buio preferirà impostare la luminosità al minimo, per non perdere i dettagli nelle zone d’ombra.
Smart TV leggera ma funzionale
Questo modello ha un hardware dotato di una CPU ARM Cortex A53 un quad-core a 1500mhz, con 3GB di ram e 16GB per il salvataggio dei dati.
Per risparmiare Philips ha deciso di utilizzare il sistema operativo SaphiOS invece di Android TV, questa scelta non sembra influire sull’utilizzo del prodotto, SaphiOS è comunque un prodotto basato su linux, le rinunce riguardano tagli a funzioni marginali poco utilizzate, come per esempio le schermate basate sulle preferenze dell’utente, e “ipotetiche” intelligenze artificiali atte a tenere memoria dei nostri utilizzi.
Nel concreto per il 90% dell’utenza i tagli si traducono in semplificazione a livello estetico, assenza di animazioni, e store dotato solo delle App più comuni.
Non mancano quindi i vari Netflix, Youtube, Amazon Video, ecc…, tutte supportano il 4K e l’HDR, e in generale la reattività dei comandi è accettabile, in linea con quello che ci si aspetta dalla CPU integrata.
SaphiOS supporta anche Amazon Alexa, un supporto nativo, dato che il microfono è incorporato nel telecomando;
Riguardo al telecomando in dotazione è lo stesso fornito con molti altri modelli, un dispositivo del tutto classico, con tasto retroilluminato dedicato all’ambilight e microfono integrato.
Audio
Nel versante audio Oled754 cerca di distinguersi, aggiungendo ai classici 2 piccoli altoparlanti un piccolo sub dedicato presente sul retro.
Nel complesso ha 2 altoparlanti con frequenze medio-alte da 8 W e subwoofer da 24 W, ovviamente rimane un sistema 2.1 per un totale di 40W, adatto a volumi medio bassi e destinato a stanze di piccole e medie dimensioni, siamo comunque leggermente al di sopra della dotazione media, anche per pulizia e qualità sonora.
La tv gestisce tutte le decodifiche audio compreso il Dolby Atmos.
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Redatto da: Pixeltv
Philips OLED754 convince sotto quasi tutti i punti vista, si tratta di un oled relativamente economico, rapportato a quanto è completo il prodotto, la TV infatti dispone di HDR universale, Ambilight (irrinunciabile per alcuni), supporta Dolby Atmos, e ha anche l’assistente vocale Alexa integrato. Il processore video gestisce bene le immagini in movimento, e in generale si comporta perfettamente nella visione al buio, e bene nell’uso diurno. E’ adatto a qualsiasi contenuto, dallo sport ai film su blu-ray, con l’eccezione nel campo dei videogiochi dove potrebbe fare di meglio.
Design:Il design comprende lo spessore, la dimensione delle cornici, la qualità costruttiva, progettuale e i materiali.
Una luminosità alta consente HDR di maggiore qualità e una visione migliore sopratutto in ambiente luminoso.
Il rapporto tra il bianco più luminoso e il nero. Più scuro è il nero, maggiore sarà il contrasto.
Si riferisce a quanto sono uniformi le schermate a tinta unita, nella normale visione influisce sulla qualità di scenari come cieli, campi da calcio, pavimenti e simili. Nelle tv più economiche ci può essere tanta differenza anche tra gli stessi modelli.
Si riferisce alla calibrazione nativa e alla quantità di colori che riesce a riprodurre.
Un valore alto indica che puoi guardare lo schermo da posizione angolata senza avere alterazioni cromatiche.
La qualità nella riproduzione di scene in movimento. Valuta anche interpolazione dei contenuti e tempo di risposta del pannello.
Input-lag è il tempo in millisecondi tra il ricevimento del comando e la sua visualizzazione a schermo, in questa categoria si valutano anche le funzionalità legate al gaming.
Il sistema operativo della TV, si valutano funzionalità, semplicità e reattività.
Valuta come si sente la sola TV, ma anche le funzionalità di espansione e codec supportati.
▲ Ambilight
Suddiviso in gruppi LCD IPS, LCD VA, QLED, OLED. Per la differenza tra LCD vedi: +info LCD, per la differenza tra Qled e Oled: Oled VS Qled
La sorgente di luce può essere LED, MiniLED, o assente se i pixel sono auto-illuminanti (oled). I led possono essere direct (su tutto il retro) o edge (solo su una o più cornici)
Lo Spegnimento selettivo della retroilluminazione al fine di offrire un nero migliore, maggiorni sono le zone indipendenti, maggiore sarà la qualità dei neri in certe situazioni. Gli Oled non ne hanno bisogno +info sul local dimming
Attualmente può essere 8bit o 10bit e cambia il numero di colori che può riprodurre. Gli Hz sono il numero di volte al secondo che la tv ridisegna l’immagine, può essere a 60Hz, 120Hz o 144hz +info sugli Hz
HDR è la gamma cromatica estesa. Le versioni di HDR dinamiche sono Hdr10+ e Dolby Vision: +info HDR
Un valore di nits più alto offre una copertura colore superiore e una migliore visione sopratutto in ambiente luminoso. Il dato riporta una media su contenuti HDR reali, il volore medio oggi è circa 450 nits..
Misurazione riferita a quanti colori visualizza la TV, la gamma DCI P3 ha ampiezza simile a quella Adobe RGB, ma si espande di più in zone rosse e gialle, meno in quella del ciano e del verde.
Misurazione riferita a quanti colori visualizza la TV, la gamma Rec.2020 ha ampiezza ultra-wide molto più ampia della DCI P3, è destinata sopratutto ai contenuti video moderni.
Lo spazio colore DCI P3 abbinato alla luminanza diventa volume colore DCI P3, misura quante variazioni luminose si possono produrre del singolo colore rapportate a uno schermo ipotetico con luminosità 1000 nits.
Lo spazio colore REC 2020 abbinato alla luminanza diventa volume colore REC 2020, misura quante variazioni luminose si possono produrre del singolo colore rapportate a uno schermo ipotetico con luminosità 10.000 nits.
E' il tempo in millisecondi tra il ricevimento del comando e la sua visualizzazione a schermo, un valore più basso è migliore, oggi il valore medio è di 20ms +info sull'input-lag
E' il tempo che impiega un pixel a cambiare il suo stato/colore, nello specifico viene riportato quanto ci mette a variare il suo stato dell'80% (che è più di quello che in media avviene nelle scene reali). Un valore medio per un LCD è 6ms, valori troppo alti generano il classico "effetto scia" o ghosting.
Funzione che sincronizza i frame generati dalla console/PC con quelli riprodotti a schermo +info VRR
Funzione che riconosce se stai giocando e attiva in automatico la modalità game.
Funzione legata a un consorzio che imposta delle direttive per il corretto e calibrato uso di HDR nel mondo del gaming, la sua attivazione imposta in automatico la corretta gamma e tone/mapping per la TV utilizzata.
Riferito alla possibilità di inviare contenuti da smartphone/tablet o PC