DCI-P3, Rec2020 e Copertura colore: quanto conta nella scelta di una TV ?
Se stai cercando un nuovo televisore, è probabile che tu abbia notato la sigla DCI-P3, Rec2020 o copertura colore… vediamo di cosa si tratta:
Le sigle le trovi spesso nelle pagine dei produttori o nelle recensioni specializzate. Ma, in fondo, di cosa si tratta esattamente? E quanto è davvero cruciale nella scelta di un nuovo televisore ? I produttori insistono molto sulla copertura colore cosi come su tanti altri aspetti.
Cos’è il DCI-P3 ?
DCI-P3 prende il nome da uno spazio colore definito dalla Digital Cinema Initiative (DCI), l’organizzazione che si occupa delle specifiche per la proiezione digitale nei cinema (sito ufficiale). Questo DCI-P3 è una di quelle specifiche ed è stato anche abbracciato dallo standard Rec.2020, che stabilisce gli aspetti tecnici dell’Ultra HD.
Ora, perché è così rilevante? Beh, lo spazio colore DCI-P3 è una scelta intelligente per l’Ultra HD perché è in grado di catturare una gamma di colori più ampia rispetto al vecchio standard Rec.709 (adatto invece ai contenuti fino al 1080p). Si adatta quindi perfettamente alle capacità delle moderne tecnologie di display.
DCI P3 a sua volta è un passaggio intermedio verso l’ambizioso spazio colore Rec.2020 che offre una gamma di colori ancora più ampia, anche se nessuna tecnologia di display attuale è ancora in grado di rappresentarla completamente. Insomma, DCI-P3 è un po’ come il giusto equilibrio per i tempi attuali.
A cosa serve avere un ampio spazio DCI P3 ?
E proprio qui entra in gioco il lato pratico e visivo della faccenda, lo spazio colore DCI-P3 oggi svolge un ruolo chiave nella produzione di contenuti in formato HDR, spesso con una “profondità” di almeno 10 bit per componente cromatica. Quando ci godiamo un film su Ultra HD Blu-ray o facciamo uno streaming in Ultra HD con HDR10 o Dolby Vision, il contenuto viene masterizzato proprio in DCI-P3.
Ora, la cosa interessante è che se il nostro schermo non è in grado di riprodurre fedelmente i colori previsti da questo standard, potremmo perdere quei dettagli cromatici che gli artisti hanno voluto farci vedere. Insomma, se la nostra TV o monitor ha un ristretto spazio DCI-P3, potremmo non cogliere appieno l’esperienza visiva concepita.
Ed è per questo che capire la copertura dello spazio DCI-P3 del nostro schermo diventa così importante. È un po’ come assicurarsi di avere la “tavolozza dei colori” giusta per apprezzare appieno l’arte cinematografica moderna.
I sistemi di misurazione Gamut e Volume colore
Ogni colore è comunemente definito attraverso tre coordinate nell’ambito video, come ad esempio RGB, YUV, XYZ, LAB. Di solito si rappresenta in due coordinate (gamut) per codificare in modo congiunto l’informazione sulla tonalità e la saturazione del colore (quindi la cromaticità).
Esiste però anche la terza coordinata che si occupa dell’informazione sull’intensità luminosa, in pratica il sistema a tre coordinate ci permette di descrivere in modo completo e dettagliato ogni colore che vediamo e prende il nome di volume colore, importante sopratutto in ottica di contenuti HDR.
Il sistema visivo degli esseri umani ha dei limiti, i nostri occhi sono in grado di percepire solo un intervallo ben definito di colori. Inoltre, l’obiettivo di ogni sistema di riproduzione di immagini, sia esso digitale o analogico, stampato o elettronico, è avvicinarsi il più possibile all’intera gamma di colori che possiamo percepire, al fine di simulare fedelmente la realtà.
Storicamente, sono stati ideati spazi colore attraverso esperimenti per rappresentare l’insieme dei colori umanamente visibili. Questi spazi colore sono diventati i punti di riferimento per gli standard video e quando si cita la “copertura”, ci si riferisce alla percentuale dei colori visibili dall’uomo che uno spazio colore è in grado di rappresentare.
Ancora oggi, tra gli spazi colore più ampiamente utilizzati, troviamo il CIE 1931 Yxy e il CIE 1976 Luv. Questi spazi colore hanno dimostrato la loro affidabilità nel tempo e sono ancora preferiti per la loro capacità di fornire rappresentazioni accurate e dettagliate.
Riguardo allo spazio colore DCI-P3, vale la pena notare che mentre lo standard Rec.709 copriva circa il 35,9% del gamut CIE 1931, il DCI-P3 ha un’ampia copertura, raggiungendo il 45,5%.
Infine lo spazio colore del Rec.2020 va oltre, coprendo oltre il 75% dei colori visibili secondo lo spazio CIE 1931.
I display attuali che percentuali raggiungono ?
In breve dipende… quando discutiamo di televisori o monitor, il concetto di “copertura” diventa importante. Se i dispositivi rispettassero appieno uno standard un display riprodurrebbe i colori esattamente come sono stati catturati dalla telecamera. Ma questo non è possibile e ogni schermo ha dei limiti e può riprodurre solo un numero limitato di colori, spesso molto al di sotto degli standard.
Le specifiche stabilite dall’UHD Alliance sottolineano che, per ottenere la certificazione Ultra HD Premium, una TV deve essere in grado di riprodurre almeno il 90% dello spazio colore DCI-P3.
Purtroppo, nella maggior parte dei casi, quando si menziona questo aspetto, i produttori non specificano a quale spazio colore si riferiscono (e la stessa UHD Alliance è ambigua in questo senso). Generalmente, la copertura viene valutata rispetto allo spazio CIE 1931 xy o al CIE 1976 uv.
A seconda di quale parametro può suscitare maggiore interesse di marketing, si fa riferimento al gamut o al volume colore. A ogni modo come riportato nelle recensioni è chiaro che TV LCD di fascia bassa non raggiungono quasi mai il requisito ufficiale.
Anche nella fascia media e alta la situazione rende talmente complicato confrontare modelli di produttori diversi che non potrai mai affidarti alle specifiche ufficiali comunicate…
chiaro che più è alta la percentuale, che sia riferita al gamut o al volume colore, maggiore è la capacità di riprodurre un numero elevato di colori.
Se le tv più economiche hanno un basso DCI P3, posso ricordarti che per quelle di fascia media si è lavorato molto nell’implementazione di strati migliorativi che agiscono soprattutto in questo aspetto, in altre parole le tecnologie QLED, Nano LED, Triluminos, Uled ecc… non sono altro che tecnologie destinate a migliore la copertura dello spazio colore, e ci riescono piuttosto bene, tanto che il requisito del 90% viene superato.
Parlando invece di fascia alta e in particolare di oled è chiaro che siamo vicino al 100%, gli oled wrgb hanno comunque un buon livello, ma i recenti QD-Oled sono i prodotti nativamente più predisposti a eccellere in questo aspetto.
Basta vedere il nuovo Samsung S90C / S94C (recensione) ha uno spazio colore DCI P3 del 99,95 e un Rec 2020 dell’ 86,4%, numeri impressionanti di un’oled che potrebbe essere anche il prodotto con il miglior rapporto qualità prezzo in commercio:
Tuttavia, è fondamentale anche capire che avere un’elevata percentuale non è necessariamente sinonimo di accuratezza, un display potrebbe vantare una copertura del 100% DCI-P3, ma se l’elettronica non è in grado di mappare in modo preciso ogni tonalità del segnale in ingresso, l’immagine potrebbe comunque discostarsi significativamente dall’originale concepita.
Redatto da: Pixeltv