Sony Bravia THEATRE BAR 9: Recensione

HT-A9000 o Theatre Bar 9 è la soundbar Sony migliore in commercio, ha 13 altoparlanti integrati e punta forte sul sistema 360 Spatial Sound Mapping per un audio surround virtuale mai così immersivo. Vediamo la recensione:

Design minimalista, ma occhio al tessuto

Sony Bravia THEATRE BAR 9: Recensione

Dal punto di vista estetico, la BRAVIA Theatre Bar 9 non differisce affatto dalla 8 (già recensita) a eccezione del fatto che è più lunga, adotta un design minimalista, ed è rivestita in tessuto su fronte, lati e parte superiore, questo visivamente conferisce un look morbido e arrotondato.

Le dimensioni sono importanti (130 cm di larghezza, 6,4 cm di altezza e 11,3 cm di profondità), la qualità costruttiva appare solida e premium. Tuttavia, la scelta del rivestimento in tessuto ha un rovescio della medaglia: attira facilmente la polvere ed è delicato, come avevamo già notato sul modello Bar 8

Assenza di display integrato: sul frontale troviamo solo piccoli LED multicolore che indicano lo stato (ingresso attivo, mute, volume, ecc.) una oluzione minimalista che mantiene pulito il design, ma può risultare poco pratica le prime volte: bisogna memorizzare i codici colore/lampeggiamenti o ricorrere all’app per avere feedback più chiari.

Sony include nella confezione staffe a L e dima per il montaggio a muro, oltre a piedini aggiuntivi per sollevare la soundbar se posizionata su un mobile, quindi da questo punto di vista la dotazione è molto completa, non dovrete acquistare costose staffe ufficiali o prodotti compatibili.

Sul retro della soundbar troviamo una dotazione di porte composta da 2 porte HDMI 2.1 (uno in ingresso e uno in uscita eARC) Sony ha rimosso molte connessioni presenti sul vecchio modello (niente ingresso ottico Toslink, niente ingressi analogici o porta Ethernet ) confidando che l’HDMI eARC sia il collegamento unico per la maggior parte degli utenti.

Parlando del retro c’è l’iconico design a texture quadrettate che si adatta perfettamente al design dei TV Sony recenti, essenze sul retro è molto poco visibile appunto perchè il produttore sa che deve adattarsi a qualsiasi TV.

Connessioni e utilizzo molto legate alla TV

La configurazione iniziale è pensata per essere semplice, ma richiede obbligatoriamente uno smartphone con l’app Sony BRAVIA Connect, appena alimentata, la Bar 9 guida l’utente ad abbinare il telefono via Bluetooth e aprire l’app per completare il setup, sempre tramite BRAVIA Connect si effettua la calibrazione automatica dell’audio ambiente (Sound Field Optimization): il sistema emette dei suoni test e utilizza il microfono dello smartphone per analizzare la risposta acustica della stanza, regolando di conseguenza il suono, procedura che dura pochi minuti accompagnata da istruzioni chiare.

Sony dichiara di aver migliorato l’algoritmo di calibrazione quest’anno, in modo da tenere conto meglio delle caratteristiche specifiche di ogni ambiente e avvicinarsi alla resa “ideale” delle sale di riferimento dei laboratori, nel mio test, la calibrazione ha effettivamente ottimizzato il campo sonoro, e volendo è possibile salvarne più di una (per posizioni di ascolto diverse).

Le impostazioni presentano non molte opzioni avanzate, ad esempio regolare l’altezza percepita degli effetti Atmos, abilitare/disabilitare la compressione dinamica DRC o modificare il formato HDMI, ma la maggior parte degli utenti non avrà bisogno di toccarle, dato che le impostazioni di fabbrica sono già ottimali a eccezione dei bassi che ho personalmente preferito impostare sul valore massimo (anche se sono solo 3 step).

Direttamente dall’app o dal telecomando si possono attivare rapidamente tre modalità audio:Night, Voice e Sound Field. La Modalità Notte riduce la dinamica per non disturbare, la Modalità Voce (Voice Zoom 3) enfatizza i dialoghi sfruttando l’intelligenza artificiale per aumentarne la chiarezza, mentre il Campo sonoro attiva/disattiva l’elaborazione surround virtuale.

Per i possessori di TV BRAVIA compatibili c’è l’ulteriore bonus il BRAVIA Acoustic Center Sync: collegando il cavetto S-Center Out, si possono utilizzare gli altoparlanti interni del TV come canale centrale aggiuntivo, tuttavia su un prodotto di fascia così alta non vedo il motivo di andare a recuperare gli altoparlanti del televisore, inoltre la resa del canale centrale della Bar 9 è già eccellente, per cui trovo questa funzione poco utile.

Come tutte le soundbar deve essere collegata alla porta eARC del televisore da cui si possono gestire tutte le sorgenti connesse al TV, Bar 9 come Bar 8 toglie quindi una porta HDMI di quelle a disposizione, ma al tempo stesso te la fa recuperare tramite la sua HDMI-in aggiuntiva sul retro che supporta piena banda 48 Gbps con video 4K a 120Hz, Dolby Vision, HDR10, HLG, VRR e ALLM.

Questo permette di usare la soundbar come pass-through per console di nuova generazione come PS5 / Xbox senza perdere funzionalità gaming avanzate, un singolo ingresso non è molto, in questa fascia di prezzo avrebbero potuto metterne di più, ma è lo stesso un fattore apprezzabile rispetto a soluzioni concorrenti come Sonos Arc/Arc Ultra, che non offrono alcun ingresso HDMI dedicato.

Va altresì notato però che questo HDMI-in introduce un po’ di latenza sonora, fortunatamente l’app consente di attivare la funzione A/V Sync per compensare manualmente questo ritardo se necessario. Per il resto, la connettività è incentrata sul wireless. Wi-Fi dual band (802.11ac) e Bluetooth 5.2 sono integrati con supporto a Spotify Connect e Apple AirPlay 2 per lo streaming musicale da dispositivi mobili.

Manca il supporto Chromecast integrato (presente sul modello precedente), quindi non è possibile inviare audio direttamente da app Android/Chrome, devi usare Spotify Connect o Bluetooth per servizi come YouTube Music.

Assistenti vocali integrati non c’è ne sono, Theatre Bar 9 non ha microfoni, quindi niente Google Assistant/Alexa nella soundbar, una scelta in continuità con la filosofia Sony: il prodotto nasce come complemento della TV, non come smart speaker standalone. In pratica, se si vuole il controllo vocale occorre usare quello del TV o un dispositivo esterno. È una differenza importante rispetto a soundbar “smart” come Sonos Arc Ultra, che includono microfoni far-field per comandi vocali e funzioni multiroom nell’ecosistema Sonos.

il telecomandino in dotazione
il telecomandino in dotazione

Infine, due parole sui formato audio supportati che rappresentano invece un’eccellenza del prodotto Sony che accetta praticamente ogni formato audio multicanale in circolazione, dai comuni Dolby Digital e DTS ai più avanzati Dolby TrueHD e DTS:X (via eARC), oltre ovviamente a LPCM fino a 7.1 canali.

Bar 9 digerisce tutto purché il vostro TV supporti pass-through eARC appropriato, quindi il vantaggio è che supporterà nel modo nativo qualsiasi Blu-ray 4K con traccia DTS-HD MA o file MKV con audio non compresso.

Qualità audio e prestazioni al top

Veniamo al punto forte: la qualità audio, sotto la griglia, la Bar 9 dispone di 13 driver attivi (contro gli 11 del precedente modello e di Theatre Bar 8) più i radiatori passivi per i bassi, la configurazione nominale è 5.0.2 canali così composta:

la struttura di ben 13 speaker
la struttura di ben 13 speaker

L’insieme è progettato per generare una sorta di bolla sonora attorno allo spettatore sfruttando l’algoritmo 360 Spatial Sound Mapping di Sony, che tramite i suoni di calibrazione crea speaker fantasma nelle posizioni dove non ci sono diffusori fisici, è un lavoro duro per qualsiasi soundbar, ma la bar 9 con un simile dispiegamento di driver ci riesce meglio di altri.

Risulta chiaro (anche dal sito ufficiale) che il prodotto ruota attorno all’algoritmo del cosiddetto campo sonoro, le impostazioni di quest’ultimo vedono anche Dolby speaker Virtualizer e DTS Neural X, a mio parere però non competono con l’impostazione standard del 360SPM, ho utilizzato il prodotto per almeno 15 giorni con diverse fonti audio molto diverse e non ho mai trovato un reale motivo di usare gli altri 2 algoritmi.

La resa sonora, ad orecchi attenti, è sorprendentemente pulita e coinvolgente. Già dal primo ascolto mi ha colpito la chiarezza cristallina e la precisione con cui riproduce i dettagli… con brani musicali complessi, ogni strumento e voce trova il suo spazio definito, mantenendo però coesione nell’immagine sonora complessiva.

Come nell'immaginario dovrebbe funzionare il cosiddetto campo sonoro, ovviamente sono rappresentazioni visive anche se bisogna ammettere che in questo modello funziona davvero bene
Come nell’immaginario dovrebbe funzionare il cosiddetto campo sonoro, ovviamente sono rappresentazioni visive anche se bisogna ammettere che in questo modello funziona davvero bene

La separazione stereo è buona, una percezione nitida dei canali sinistro e destro, anche se in questo aspetto inferiore a Sonos ARC Ultra che ho potuto usare in alternanza, la lunghezza della barra di ben 130cm dovrebbe favorire il prodotto Sony e in parte è così, ma non quanto immaginavo

La spazialità è uno dei punti forti dichiarati di questo prodotto, e devo dire che nel complesso l’effetto palcoscenico supera le aspettative posizionandosi sicuramente ai vertici delle migliori soundbar.

Sul fronte dialoghi e canale centrale, Sony conferma la sua eccellenza: le voci risultano chiare, nitide e piene. Merito del tweeter centrale dedicato, che svolge egregiamente il suo lavoro. Nei film, i dialoghi rimangono sempre perfetti anche in mezzo a colonne sonore ed esplosioni, come del resto succede già nel modello 8, ma è alzando il volume a livelli importanti (diciamo >80% dell’output) che le voci mantengono una tonalità naturale e priva di distorsioni ancora di più rispetto al modello 8.

C’è anche la modalità Voice Zoom che può dare una spinta ulteriore alla chiarezza vocale se qualcuno ha difficoltà a capire i dialoghi sussurrati: l’algoritmo AI di Sony pompa le frequenze vocali su tre livelli selezionabili, e nel mio test il livello 1 o 2 era già sufficiente a far risaltare ogni parola.

Passando all’effetto surround e Dolby Atmos: qui la Bar 9 mostra i muscoli della sua nuova configurazione. Con tracce Atmos la soundbar riesce a creare uno dei campi sonori più ampi e “avvolgenti” mai sentiti da un dispositivo singolo. Il suono si estende molto lateralmente e verso l’alto, se le condizioni della stanza sono giuste da l’idea di provenire anche dal soffitto.

Ho testato questa soundbar molto a lungo insieme a un'altra top di gamma constatando che ognuna ha i suoi punti di forza
Ho testato questa soundbar molto a lungo insieme a un’altra top di gamma constatando che ognuna ha i suoi punti di forza

Effetti come pioggia, elicotteri o ambienti aperti beneficiano di questa ampiezza: chiudendo gli occhi, i confini della stanza sembrano dissolversi abbastanza. Certo, bisogna ridimensionare le aspettative riguardo a suoni provenienti da dietro, senza diffusori posteriori fisici, è quasi impossibile sentirli realmente alle spalle, e per avere suoni che arrivino davvero da dietro è necessario aggiungere i surround opzionali da acquistare a parte.

Sul versante bassi, la Bar 9 offre prestazioni coerenti alla concorrenza. Da un lato, grazie ai woofer maggiorati e ai radiatori passivi, questa soundbar riesce a scendere in frequenza meglio di quanto ci si aspetterebbe da un barra così sottile. Sony dichiara una risposta fino a ~50 Hz, e in effetti guardando film d’azione, si avvertono colpi e boat convincenti, come del resto ascoltando musica, la batteria e il basso hanno corpo.

Tuttavia spingendo il volume ad altissimi livelli questi escono inevitabilmente attenuati rispetto a un impianto con subwoofer dedicato, ma in questa recensione si valuta la sola soundbar che è un dispositivo di qualità altissima, capace di soddisfare la maggior parte del pubblico di riferimento, tuttavia se non dovesse bastare entra in gioco la modulari del prodotto:

Espandibile con Subwoofer e Surround

Come molte soundbar moderne è un prodotto modulare, ovvero può essere espansa con subwoofer e speaker posteriori per trasformare il sistema in un vero impianto multicanale non più simulato.

In altre parole i bassi di Bar 9 possono essere potenziati con il subwoofer dedicato, si può optare per il sub SA-SW3 (200W, driver da 160mm) se l’ambiente è piccolo o si ha un budget più contenuto:

Oppure puntare a SA-SW5 se vuoi un dispositivo più potente da 300W:

Ovviamente avere un sub reale posizionato a terra è un’esperienza completamente diversa rispetto a quello che può offrire la singola bar, allo stesso modo il surround può diventare da simulato a reale acquistando gli speaker SA-RS3S:

Oppure SA-RS5 la cui caratteristica principale è avere la batteria integrata, funzionano per circa 10 ore di utilizzo, una caratteristica vincente se si vogliono spostare temporaneamente in punti specifici sopra un mobile solo durante la visione di un film. Inoltre a differenza dei precedenti hanno diffusori appositi che puntano in alto, quindi interferiscono anche sulla qualità complessiva dei suoni dolby Atmos provenienti da sopra:

Concorrenza e contesto di mercato

Sony BRAVIA Theatre Bar 9 si posiziona in una fascia di prezzo alta, collocandola tra le soundbar stand-alone più costose sul mercato al pari di Sonos Arc Ultra che nonostante le differenze si può definire comparabile:

Il prodotto Sonos può vantare dei bassi integrati leggermente più convincenti, ma la grande differenza è il suo essere integrata con un ecosistema multiroom tramite connettività Wi-Fi avanzata, supporta gli assistenti vocali grazie ai microfoni incorporati e l’app Sonos integra decine di servizi musicali. Puoi anche facilmente sincronizzare la Arc con altri speaker Sonos in casa per la musica in ogni stanza.

La Bar 9, invece, è un prodotto più specifico: nessun microfono, nessun sistema operativo interno, solo supporto ad AirPlay/Spotify Connect e la gestione tramite l’app Sony dedicata. Vanta però una porta HDMI 2.1 aggiuntiva ideale per connetterci un dispositivo in più, supporta tutti i formati audio compresi quelli legati ai vecchi supporti, ha un telecomandino incluso, le staffe per il montaggio a muro già in dotazione, ma sopratutto vanta audio leggermente più cristallino nei toni medi / alti.

Entrambi i prodotti sono modulari, quindi espandibili con prodotti opzionali fino a un reale 5.1 dando anche diverse possibilità di scelta.

Cosa cambia invece rispetto Theatre Bar 8 ? per iniziare c’è una differenza di costo maggiorato di un buon 30-40%, ma cosa offre in più? Come abbiamo visto: due driver aggiuntivi, radiatori passivi per bassi più pieni, potenza leggermente superiore e in sostanza, maggiore coinvolgimento sonoro, anche se il cuore tecnologico (360 Spatial Sound Mapping, compatibilità formati e funzioni smart) sono simili tra Bar 8 e Bar 9.

Samsung HW-Q990D è un altro concorrente, perché sempre nella stessa fascia di prezzo ufficiale include già subwoofer e due satelliti per il surround. Certo, sono approcci diversi, una singola unità espandibile non può essere confrontabile a un sistema multi-speaker, ma il paragone impatta senz’altro sulla percezione del valore.

Prezzo di Theatre Bar 9 su Amazon:

Articolo aggiornato al:
Redatto da: Pixeltv
Voto Totale:
86%

Sony BRAVIA Theatre Bar 9 ottiene un giudizio estremamente positivo per la qualità audio cinematografica che riesce a offrire da un singolo elemento, si pone ai vertici delle soundbar in commercio sopratutto grazie alla chiarezza e ampiezza sonora espressa. Ho usato Bar 9 per più di 15 giorni con innumerevoli fonti e rappresenta la scelta indicata per gli appassionati di audio che cercano il meglio da un'unica soluzione elegante e integrata. I suoi limiti sono legati all'assenza di sub e surround reali, ma possono essere mitigati con l’espansione modulare sempre se sei disposto a spendere una cifra complessivamente più alta della concorrenza.

Design:

Il design comprende la forma, la qualità costruttiva e progettuale.

75%
Qualità riproduzione stereo:

Qualità per ascolto di brani musicali e vecchi film con audio stereo.

80%
Spazialità del suono stereo:

La distanza percepita tra il canale sinistro e quello destro, in genere più è lunga la soundbar maggiore è la separazione dei due canali.

82%
Potenza sonora:

Quanto può essere alto il volume prima di distorcersi e generare difetti.

83%
Distorsione armonica stereo:

Quanto è pulito il segnale senza aggiunte di armoniche indesiderate o interpretazioni varie al segnale originale.

82%
Canale centrale e dialoghi:

Qualità del canale centrale e dei dialoghi, può essere preferibilmente un canale dedicato o generato dai laterali.

89%
Qualità surround (dotazione standard):

Quanto riesce a simulare punti sonori surround attorno / dietro lo spettatore, oppure la resa surround dei dispositivi inclusi nel bundle.

72%
Qualità bassi (dotazione standard):

Qualità dei bassi con dotazione standard, questa può preferibilmente includere un subwoofer oppure no.

70%
Qualità Dolby Atmos:

Quanto rende la riproduzione dei contenuti con Dolby Atmos se supportata.

73%
Connettività e funzionalità:

Quanto è versatile nel ricevere contenuti audio video da tv, smartphone e dispositivi domotici casalinghi.

70%
Rapporto qualità/prezzo:

Quanto è versatile nel ricevere contenuti audio video da tv, smartphone e dispositivi domotici casalinghi.

78%
fattori positivi e negativi
Suono nitido e dettagliato: eccellente chiarezza di dialoghi e definizione degli effetti sonori
Ampio soundstage virtuale: grazie a 360 Spatial Sound Mapping e ai driver dedicati
Supporta tutti i formati audio più recenti e passati (Dolby Atmos, DTS:X, Dolby TrueHD)
Nessun assistente vocale o integrazione al di fuori di quella con la TV o del semplice invio di brani musicali
Il tessuto che ricopre la bar in certi ambienti potrebbe impolverarsi facilmente
SPECIFICHE E MISURAZIONI
Canali: 5.0.2
Potenza nominale: ?
Pressione sonora: 93,2 dB SPL
Frequenza: da 50,4 Hz a 19.9 kHz
Funzione adattamento stanza: Si
Miglioramento dialoghi: Si
Modalità notte: Si
porta HDMI ARC: Si
ingressi HDMI generici: Si
Ingresso USB per file: No
Riproduzione wireless: Bluetooth, Apple AirPlay
Assistenti vocali: Nessuno
eARC: Si
Dolby Atmos: Si
Dolby Digital: Si
Dolby Digital Plus: Si
DTS: Si
DTS-X (solo eARC): Si
Dolby TrueHD (solo eARC): Si
DTS-HD MA (solo eARC): Si
5.1 PCM (solo eARC): Si